L’erogatore S620 Ti di casa Scubapro è un nuovo modello di punta che l’azienda ha presentato quest’anno. Affianca, e non sostituisce, il già ottimo S600 posizionandosi in una fascia premium per veri intenditori.
Scubapro S620 Ti: a prima vista
L’S620 Ti mantiene il look inox nel secondo stadio sul quale il pulsante di spurgo ha preso una nuova forma allargandosi sui lati per richiamare le forme della prima versione di S600. Ridisegnato anche lo scarico, il resto appare simile all’S600. Prendendo in mano i due erogatori, le differenze si notano meglio a partire da una riduzione delle dimensioni e del peso generali. Sulla robusta cassa si nota meglio la nuova mascherina inox.
E’ però sotto il ‘cofano’ che l’S620 vanta una le caratteristiche concepite per migliorare le performance in immersione. Resistiamo alla tentazione di smontarlo e ci basiamo sulle caratteristiche indicate dal produttore: sede valvola in titanio (Ti nella sigla), convogliatore ottimizzato, pomolo regolazione flusso in 4 materiali, sezione di passaggio del flusso d’aria maggiorata.
Le dimensioni sono ulteriormente ottimizzate rispetto all’S600 a beneficio anche del peso che si riduce ulterioriormente. Siamo abituati a sollevare pesi ben superiori e fatichiamo ora ad apprezzare questo vantaggio che sarà invece una valido plus nel nostro bagaglio in stiva dove ogni grammo ha valore.
Scubapro dichiara di poter migliorare l’erogazione ottenendo uno sforzo respiratorio inferiore del 37 per cento rispetto alla serie S600.
Scubapro S620 Ti: andiamo a provarlo!
Approfittiamo delle gelide acque Austriache per testare questo secondo stadio abbinato ad un primo stadio MK25 Evo. Lo proveremo su un mono alternandolo al al fratello maggiore S600.
Il nuovo boccaglio è molto confortevole e si tiene comodamente in bocca in modo sicuro. Appena sott’acqua si inizia a respirare con naturalezza nonostante la temperatura dell’acqua ci anestetizzi la bocca.
La valvola è bilanciata pneumaticamente e fa il suo lavoro riducendo lo sforzo di respirazione alle differenti pressioni anche se qui la profondità è limitata. Proviamo a giocare un po’ con la leva VIVA (Venturi-Initiated Vacuum Assist) per variare lo sforzo respiratorio e trovare il nostro optimus. Pur con i guanti stagni riusciamo a manovrare con la giusta sensibilità la manopola di regolazione.
Abbiamo provato più rotazioni e anche nuotando a pancia in su l’erogatore mantiene una perfetta erogazione.
Sicuramente più si scende e più si apprezzano i vantaggi di un erogatore così performante e montandolo insieme al fratellone S600 resta più facile coglierne le differenze. Non siamo naturalmente in grado di quantificare il risparmio in termini di sforzo respiratorio: lasciamo questo compito alle macchine ma possiamo certamente dire che la differenza c’è e si sente.
Scubapro S620 Ti: il prezzo?
Il prezzo non è un fattore determinante per questo erogatore concepito per chi sott’acqua vuole il meglio e che sa di dover spendere il giusto.
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