La Spezia, martedì 16 maggio 2017 –– Un velista che attraversa l’Oceano in solitaria; una startup che crea biomedicali indossabili; un innovativo progetto di ricerca che studia la reazione del corpo umano in condizioni estreme. Combinate gli elementi ed avrete un mix che promette sorprese.
Il 29 maggio prossimo Michele Zambelli, giovane campione italiano di vela, partirà alla volta della OSTAR (Original Singlehanded Transatlantic Race) con addosso degli speciali indumenti progettati da ComfTech per il progetto SkiScubaSpace.
Michele percorrerà circa 3000 miglia nautiche (5600 km), dal porto britannico di Plymouth fino a Newport, Rhode Island, negli Stati Uniti. Una navigazione impegnativa, effettuata da Est ad Ovest con i venti contrari del Nord, che metterà alla prova la fibra dell’atleta forlivese e allo stesso tempo fornirà dati preziosi per ricerche innovative. Un complesso sistema di sensori integrati nelle magliette che indosserà permetterà un monitoraggio continuo – e non invasivo – dei suoi parametri biomedicali, tra cui attività cardiaca e frequenza respiratoria. I dati verranno raccolti ed elaborati da una specifica App, ed inviati con trasmissione satellitare alla centrale operativa, dove i ricercatori potranno verificare il funzionamento del sistema ed elaborare le informazioni ricevute.
L’iniziativa vuole costituire il primo test strumentale di SkiScubaSpace, un progetto scientifico ambizioso, ideato da DAN Europe (network internazionale di assistenza medico-subacquea) ed ALTEC (centro di eccellenza italiano per la fornitura di servizi ingegneristici e logistici a supporto della Stazione Spaziale Internazionale), che punta a realizzare un complesso network in grado di monitorare in tempo reale parametri fisiologici di atleti ed appassionati che praticano sport in ambienti estremi. La presentazione ufficiale di SkiScubaSpace è prevista il 5 giugno 2017 presso Y-40 The Deep Joy, la piscina subacquea più profonda al mondo, altro importante partner del progetto.
Michele Zambelli lungo la rotta del Titanic
Ma perché scegliere un velista e la OSTAR per i test strumentali? La risposta sta in una celebre frase di Eric Tabarly, che raccontando la sua vittoria nell’edizione del 1962, dichiarò: la OSTAR non è una regata, ma un’impresa… Il freddo, le correnti contrarie e gli iceberg sono infatti gli elementi salienti di questa transatlantica che porta gli skipper ad una navigazione sempre al limite, sia fisico che mentale. Lungo la rotta del Titanic gli elementi diventano sfida e la sfida diventa uomo, in una corsa verso il traguardo, ma anche verso la propria resistenza. Ecco quindi le premesse ideali per testare e registrare sul campo, in diretta, importanti parametri fisiologici, a servizio della scienza.
Sarà possibile seguire in diretta l’impresa di Michele Zambelli per tutto il percorso transoceanico:
www.michelezambelli.it/ostar-2017
www.diversafetyguardian.org