Immergersi ad Abaco, Bahamas: una tra le perle incontaminate delle Out Islands.
Le Bahamas hanno da sempre rappresentato nel mio immaginario le isole tropicali per eccellenza, i Caraibi più esclusivi e quindi economicamente inaccessibili.
Nonostante ciò abbiamo deciso di provare ad approcciare questo paradiso in modalità fai da te, cercando di non spendere un capitale e – aimè – non ci siamo riusciti.
Aspetto economico a parte, Abaco, l’isola da noi scelta, è senza dubbio il gioiello esotico dal mare più incredibile che io abbia mai visto, con spiagge da cartolina e nessun turista, a parte noi due.
E’ necessario documentarsi in modo approfondito prima di scegliere la propria isola, per evitare di ritrovarsi in una Las Vegas in mezzo al mare quando si ricercano solo relax e spiagge deserte, o viceversa, finire sperduti nel Mar dei Caraibi quando invece si vorrebbero tutti i comfort di una vacanza di lusso.
Parlando di questo arcipelago bisogna infatti effettuare una distinzione tra le isole più conosciute e battute dal turismo di massa – Nassau, Bimini e Grand Bahama – e le Out Islands, angoli incontaminati e selvaggi – Abaco, Exuma, Eleuthera, Andros, Long Island, San Salvador, Cat Island.
Le prime sono prese d’assalto dagli americani che vi si recano anche solo per il week end, oltre che dai turisti provenienti da tutto il mondo; sono collegate via aereo e traghetto con Miami e Fort Lauderdale, in Florida, e offrono ai visitatori alti standard e innumerevoli servizi. I centri diving non mancano e girano a pieno regime tutto l’anno. Se si vogliono fare immersioni tutti i giorni e si è interessati alla pratica della pasturazione degli squali, queste sono le isole giuste.
Bisognerà tuttavia mettere in conto l’affollamento di alcune spiagge, il rumore assordante della musica disco nei beach club e le moto d’acqua che sfrecciano nelle lagune cristalline, elementi lontani anni luce dal nostro ideale di isola tropicale.
Le Out Islands – Abaco, Exuma, Eleuthera, Andros, Long Island, San Salvador, Cat Island – sono invece la meta ideale per chi sogna l’isolamento assoluto su spiagge chilometriche bianchissime.
Si raggiungono in aereo da Miami e Fort Lauderdale via Nassau o Grand Bahama, oppure in traghetto con tragitti molto più lunghi e articolati.
Tuttavia, se al soggiorno al mare si vuole associare l’attività subacquea, è necessario documentarsi con il dovuto anticipo.
I fattori da considerare sono due: la stagione e il numero di centri diving presenti sulle isole.
La stagione: andare ai Caraibi nella nostra estate significa essere a ridosso dell’inizio della stagione degli uragani; i mesi clou sono settembre e ottobre, ma si è potenzialmente a rischio a partire da giugno fino a novembre. In caso di maltempo o di condizioni del mare non ottimali, le attività subacquee vengono sospese.
Noi siamo stati fortunati e ad agosto abbiamo trovato un tempo splendido, ma la seconda metà del mese (dopo Ferragosto) viene considerata bassa stagione e i centri diving fanno partire le barche solo in caso di raggiungimento di un minimo di 4 subacquei.
Il numero di centri diving: alcune tra le Out Islands delle Bahamas hanno un solo centro diving, che potrebbe non garantire uscite giornaliere o essere addirittura chiuso a partire dalla seconda metà di agosto; è quindi preferibile indirizzarsi su un’isola con più centri in modo da non rischiare di dover rinunciare ad immergersi.
ABACO
La nostra scelta è ricaduta su Abaco, incontaminata ma sufficientemente strutturata per fare subacquea, con 4 centri diving: uno a Marsh Harbour, il principale centro abitato dell’isola, e altri 3 sulle isolette circostanti, Green Turtle Cay, Elbow Cay e Great Guana Cay.
La casa che abbiamo affittato su Booking.com si trova a Casuarina Point, a mezz’ora di macchina da Marsh Harbour.
Casuarina Point è un angolo di quiete, una strada sulla quale si affacciano le tipiche e colorate casette bahamiane in legno, molte di proprietà di ricchi americani che trascorrono parte dell’anno in questo paradiso tropicale.
La spiaggia è a pochi passi dalla nostra casa ed è il classico sogno esotico che ci si aspetta dai Caraibi: una distesa di finissima sabbia bianca di fronte ad una laguna turchese, una piscina naturale infinita i cui colori danno il meglio di sé con il trascorrere delle ore.
Essendo bassa stagione la maggior parte delle abitazioni sono chiuse e a Casuarina Point siamo solo noi, unici due turisti approdati in questo angolo di paradiso.
Per le immersioni ci siamo appoggiati a DiveTime Abaco a Marsh Harbour.
A mezz’ora di navigazione dalla costa si trova il Fowl Cays National Park, dove ci si immerge su bellissime pareti di corallo ad una profondità mai superiore a 20 metri; la perfetta visibilità unita all’acqua cristallina rende questi tuffi assolutamente godibili anche da chi ha poca esperienza.
Le immersioni alle Bahamas sono conosciute per la quasi certezza di avvistare grosso pelagico, sostanzialmente squali.
Ad Abaco non viene effettuata la pratica della pasturazione, per cui gli squali sono di passaggio e il divemaster conosce i siti nei quali c’è una maggiore garanzia di avvistamento. Si tratta principalmente di squali caraibici, esemplari che possono raggiungere discrete dimensioni e potenzialmente aggressivi, ma che se non disturbati si rivelano innocui.
Abituati alla presenza dei subacquei si lasciano osservare, rimanendo comunque ad una distanza di sicurezza di qualche metro.
L’incontro ravvicinato più adrenalinico lo abbiamo avuto con due squali mamma-figlio che ci hanno tenuto compagnia per tutta l’immersione, lasciandosi fotografare e riprendere, mostrando più curiosità che paura; come dimenticare invece il quasi scontro frontale con un altro esemplare che usciva da una grotta mentre noi stavamo entrando?!
La barriera corallina è intatta, colorata e rivestita di gorgonie giganti che fluttuano nella corrente rendendo il paesaggio sottomarino molto suggestivo; non mancano grotte, anfratti e archi naturali.
Purtroppo non c’è abbondanza di pesce piccolo, manca l’affollamento tipico delle barriere di altri posti del mondo, quel via vai frenetico di carangidi, barracuda e di tutti i pesciolini tropicali multicolore, ad eccezione delle cernie: queste ultime sono presenti in abbondanza, talmente socievoli da lasciarsi accarezzare pinneggiando accanto a noi in ogni immersione.
La pasturazione degli squali
Una della attrattive subacquee che hanno reso famose le Bahamas è la pasturazione degli squali, attività tramite la quale questi predatori vengono attirati e letteralmente nutriti tramite esche. La guida “imbocca” gli squali e i subacquei hanno la possibilità di osservare e fotografare a distanza ravvicinata esemplari di diverse specie, spesso anche i temuti e aggressivi squali tigre.
Come già accennato, la pasturazione non viene praticata nelle Out Islands, per cui se si è interessati a questa adrenalinica esperienza sarà necessario recarsi a Nassau, Grand Bahama o Bimini.
Il centro diving più strutturato per questo genere di attività è Stuart Cove’s Dive Bahamas a Nassau.
Nel piccolo paradiso di Abaco le giornate trascorrono lentamente, godendosi la bellezza delle spiagge – distese di sabbia bianca come il borotalco – e l’azzurro abbagliante delle lagune che circondano l’isola. Da Casuarina Point a Treasure Cay e Sandy Point, è tutto un susseguirsi di candide spiagge e mare cristallino dalle innumerevoli sfumature di verde, azzurro e blu.
La spiaggia più bella dell’isola è Treasure Cay, accanto ad un piccolo centro abitato.
Lo spettacolo offerto da questa insenatura lunga chilometri è indescrivibile, ed è qui infatti che si trovano le ville più lussuose. La sabbia è accecante tanto è bianca e l’acqua turchese di un intensità mai vista. Il sole di mezzogiorno, alto nel cielo, fa esplodere i colori e si rimane incantati davanti a questa distesa infinita di acqua cristallina. Giusto qualche lettino e ombrellone per non deturpare la perfezione di questa baia, d’altronde si trova riparo dal sole sotto alle palme e ai pini.
A sud di Abaco, in direzione Sandy Point, si trovano altre insenature selvagge dove godersi il relax nell’isolamento più totale.
Difficile accettare che i giorni che si sono sognati a lungo, per mesi, scivolino via in un istante e con essi gli scenari di puro paradiso che abbiamo potuto ammirare ad Abaco.
Per il ritorno decidiamo di prendere un volo interno della Flamingo Air, un piccolo bielica che in pochi attimi, oscillando dolcemente, ci porta via dalla nostra incantevole isoletta.
Facciamo scalo a Grand Bahama, dove trascorriamo la giornata in attesa del traghetto serale per la Florida; ci rechiamo al Junkanoo Beach Club, a Freeport, dove tra moto d’acqua, bananone, parasailing, musica disco e una spiaggia super affollata, ci sembra difficile credere che le Bahamas siano anche questo.
SUGGERIMENTI
Dove dormire | Per il pernottamento consiglio di affittare una casa su Booking.com oppure Homeaway.com, dove si trovano sistemazioni di diversa fascia di prezzo, molte delle quali sono tipiche abitazioni bahamiane direttamente sulla spiaggia o appena nell’entroterra.
Come spostarsi | Abaco è un’isola di discrete dimensioni, dal punto più a nord – Crown Haven – a quello più a sud – Sandy Point – ci sono 170 km. Il principale centro abitato è Marsh Harbour, dove si trovano l’aeroporto, negozi, ristoranti, qualche supermercato e il centro diving; gli altri paesini dell’isola sono semplici agglomerati di case privi di qualunque tipo di servizio. Per spostarsi è necessario noleggiare una macchina, a meno che non si decida di soggiornare direttamente alla Marina di Marsh Harbour. Le isolette di Green Turtle Cay, Elbow Cay e Great Guana Cay si raggiungono in traghetto da Marsh Harbour, su ognuna è possibile pernottare ed è presente un centro diving.
Pasti | Al di fuori dei classici resorts con il ristorante interno, le case in affitto sono spesso isolate e lontane dai centri abitati, per questo motivo sono dotate di cucina; a Marsh Harbour è presente un fornitissimo supermercato dove fare scorte di cibo.
Sara Ceste
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ciao sara, intanto complimenti per le bellissime foto!
ti scrivo perchè vorrei fare immersioni con gli squali e stavo puntando le bahamas, da vari articoli e anche dal tuo mi pare di capire che le isole migliori per poterli avvistare siano nassau e bimini. Tu sei andata anche li o vi siete fermati solo ad abaco? Noi avremmo disponibile il periodo invernale nostro quindi dicembre gennaio, per poter andare, ho buttato un occhio velocemente su booking e nassau e bimini hanno prezzi veramente alti…non pensavo sinceramente!! -.-
Voi siete atterrati a nassau? Quanto tempo prima hai prenotato il tutto?
scusa la miriade di domande e ti ringrazio in anticipo se vorrai rispondermi!
buona giornata
francesca