Certo che dopo una bella tazza fumante di the si sta decisamente meglio, è proprio quello che ci vuole dopo un’immersione, a maggior ragione se faceva decisamente “freddino” in acqua!! Ma adesso sono pronto per tornare tra le profondità del blu per continuare a saziare la mia…e la vostra…sete di sapere.
La bombola è pronta, l’attrezzatura anche, scambio due parole con Riccardo e Gianpiero, gestori del centro immersioni Divenjoy, e si va in acqua.
Però prima mi soffermo sul muretto che prospiciente il diving ad osservare altre meraviglie di Madre Natura. La caccia di un cormorano alle acciughe.
Dovreste vedere con quale velocità si immerge e come risale con il becco pieno di prede, i movimenti in acqua sono così sinuosi e fluidi da far impallidire il miglior apneista!
Certo che fotografarla sott’acqua una scena del genere sarebbe proprio un bel colpo di fortuna e comunque onore al merito a chi c’è riuscito perché oltre alla fortuna ci vuole anche una personale dose di pazienza e rapidità nell’immortale lo scatto al momento giusto. Non penso che sia una cosa facile, non è di certo il genere di scena che si svolge al rallentatore per permettere al fotografo di prendere bene la mira e mettere a fuoco!
Chissà se avrò la fortuna e sarò anch’io bravo a fare lo stesso scatto…non pensiamoci adesso e concentriamoci sull’immersione che si andrà a fare da qui a brevissimo!!
Sono sempre su un fondale sabbioso con polpi e seppie che giocano tra loro, passo vicino a una roccia, a un copertone ormai substrato di spirografi ed ecco che davanti a me appare un terreno di tante piccole rocce alternate da ciuffetti d’alga tra le quali Padina pavonica (la cosiddetta alga coda di pavone) e Acetabularia acetabulum (ombrellino di mare). Vediamo cosa troviamo in questo strano ambiente..la ricerca non sarà facile perché moltissimi animali sottomarini adottano una strategia chiamata mimetismo, così da nascondersi tra il substrato dove abitano per cercare di sfuggire ai predatori e.. ai subacquei curiosi come me in questo momento.
Però avendo un’infinita dose di pazienza cerco dietro ogni singola roccia ed ecco che scorgo dei pesci decisamente strani…sembrano dei piccoli draghi. Vuoi vedere che sono riuscito a trovare ciò che la gente chiama il Tesoro di Capo Noli?!?! Eh penso proprio di si..sono proprio loro…
i cavallucci marini.
I cavallucci marini appartengono alla famiglia dei Syngnathidae, un gruppo di pesci dalla forma molto particolare. Sono caratterizzati da un corpo affusolato, in cui la testa è posizionata ad angolo retto rispetto al corpo, segue poi un tronco curvo dotato di pinna dorsale e terminante in una coda prensile che manca di pinne pelviche. Caratteristica è la presenza di una sorta di marsupio ventrale nel maschio: la femmina vi depone le uova, che lì vengono fecondate e protette fino alla schiusa.
La loro pelle è tesa su una serie di placche ossee, visibili come anelli attorno al tronco ed alla coda.
La specie prevalente in queste acque è Hippocampus guttulatus, benchè siano presenti anche esemplari dell’altra specie mediterranea Hippocampus hippocampus, il cavalluccio camuso.
H. guttulatus risulta essere più alto di H. hippocampus, ha inoltre un muso più lungo sovrastato da un ciuffo di appendici ed una corona distinta con 5 punti arrotondati. H. hippocampus presenta invece una spina intorno all’occhio molto prominente ed una cresta stretta, triangolare o a forma di cuneo, sulla nuca. Gli occhi di entrambi sono molto mobili e ricordano quelli di un camaleonte.
La colorazione di H. guttulatus è generalmente marrone, ma la sua intensità può variare considerevolmente anche in funzione della presenza di prominenti punti bianchi sul corpo, spesso circondati da un anello scuro, che tendono a fondersi in linee orizzontali ondulate.
La specie raggiunge la maturità sessuale quando supera i circa 10 cm di altezza, la stagione riproduttiva va da marzo a ottobre e la durata della gestazione è di 3/5 settimane.
Durante l’accoppiamento in H. guttulatus il maschio e la femmina si tengono uniti per la coda, immortalare con una fotografia tale avvenimento penso sia un evento più unico che raro!
Per quanto riguarda H. hippocampus, la colorazione può essere marrone, arancione, porpora o nera; alcune volte sono presenti minuscoli puntini bianchi, ma non tendono a formare linee orizzontali. La specie raggiunge la maturità sessuale ad un’altezza di circa 8 cm; la stagione riproduttiva va da aprile ad ottobre con un periodo di gestazione che dura da 3 a 5 settimane.
Durante il periodo degli amori i maschi nuotano con la coda trascinata sul fondo e la testa abbassata sul petto con movimenti lentissimi prodotti dalla pinna dorsale, piccola e trasparente. Se una femmina incontra un maschio lo invita, sollevando il capo, a risalire insieme in superficie, girando l’uno attorno all’altro. Durante la risalita uniscono ventre contro ventre e la papilla genitale introduce le uova (circa 200) nell’apertura della borsa del maschio.
In entrambe le specie i piccoli appena nascono sono subito planctonici, quindi fluttuano nelle colonna d’acqua e tendono ad andare verso la superficie per inghiottire una bollicina di gas per attivare la loro vescica natatoria; è il momento in cui sono maggiormente esposti al rischio di predazione.
I cavallucci marini, soggetti a pesca sconsiderata per ottenere souvenir di dubbio gusto e per le loro improbabili proprietà curative, sono stati giustamente inseriti nel 2004 nell’Appendice II della convenzione CITES, un accordo internazionale per la regolamentazione del commercio di specie in pericolo di estinzione.
La zona di capo Noli, luogo dove mi sto immergendo, è tra le zone della Liguria quella con il numero maggiore di esemplari di cavallucci marini; quindi faccio un appello alla sensibilità di tutti gli “stakeholder” della zona..avete un tesoro da non sottovalutare appena sotto il vostro naso (il primo cavalluccio che ho trovato era ad una profondità di 3 metri)..cercate di non rovinarlo.
Ah..mi sono reso conto che ho usato un termine che forse non tutti conoscono..per stakeholder intendo tutte le persone che sono coinvolte nel beneficiare di un servizio.