Mi sono sempre considerato un viaggiatore piuttosto che un passeggero. Uno a cui piace scoprire le cose, conoscere, fare domande, imparare invece che farsi trasportare senza veramente capire ciò che sta facendo ed è il mare la mia fonte inesauribile di percorsi e scoperte di meraviglie e sorprese sempre diverse.
Ed è per questo motivo che mi sono lasciato, ad esser onesto abbastanza facilmente, convincere a scrivere degli articoli che hanno, come leitmotiv il mare… Quello che vorrei fare con questa rubrica non è altro che un viaggio per scoprire con maggior dettaglio quello che ci circonda appena mettiamo la testa sotto l’acqua. Quindi, cari amici sub, attrezzatura completa montata addosso, pinne in mano, maschera al collo..3,2,1..VIA..iniziamo il viaggio..o la discesa..verso gli abissi.
Appena si mette la testa sotto l’acqua, il nostro modo di pensare viene stravolto da questa nuova avventura, una sensazione unica nel suo genere e quando ci rendiamo conto che non siamo più sulla terraferma bensì ospiti di un altro ambiente non possiamo che, chiedendo permesso, goderci le meraviglie che Madre Natura ci ha riservato.
Ci sono pesci che mi girano attorno..sembrano acciughe..si, si, sono proprio loro. Un enorme branco di acciughe..ecco dietro di loro che spuntano 5-6 ricciole, ma sono ancora piccole..per stavolta le nostre acciughine sono salve!
E nella sabbia vedo due occhi, si vedono appena…mi avvicino facendo attenzione a non toccare nulla..ecco che esce con tutto il corpo una tracina. Dopo poco si insabbia completamente, poi.. eccola di nuovo,sembra stia giocando a nascondino.
Attorno a lei vedo dei polpi intenti ad aprire una conchiglia..poi stelle marine..animaletti tutti colorati..guarda un po’ li, c’è anche un cavalluccio marino. Sembra proprio un piccolo drago di mare.
Ma ecco che il mio sguardo vira nel blu..sono stato rapito da esseri semplici ma al tempo stesso molto affascinanti..le meduse.
Meduse
Il movimento ondulatorio, il lasciarsi trasportare dalle correnti, i colori e le forme che possono assumere mi hanno sempre incuriosito. Quindi vediamo di chiarire la mia sete di sapere!
Le meduse fanno parte del phylum degli Cnidari, del quale fanno parte anche gli idroidi, anemoni, gorgonie e madreporari. Le nostre meduse sono planctoniche, cioè organismi che non sono in grado di opporsi attivamente alla forza delle correnti, o del moto ondoso, e che si lasciano quindi trasportare.
Ora facciamo un po’ di anatomia comparata..ma solo qualche pillola per non annoiarvi troppo!!
Tali organismi mostrano il primo livello di organizzazione anatomica: hanno un abbozzo di sistema muscolare, una primitiva rete nervosa ed una cavità gastrica che li caratterizza detta celenteron.
Le cellule sono organizzate a formare due tessuti: uno esterno , l’ectoderma, ed uno interno, l’endoderma intervallati da uno strato intermedio gelatinoso detto mesoglea, particolarmente visibile nelle meduse.
Il nome Cnidari invece deriva dalla presenza di particolare cellule urticanti dette cnidociti che ricoprono tutta la superficie esterna degli organismi; sono cellule a forma di sacco contenenti degli organuli (cnidocisti) che racchiudono un filamento pungente ed estroflettibile (cnidociglio) utilizzato sia per offesa che per difesa. L’estroflessione del filamento non avviene solo per semplice contatto ma è necessario anche uno stimolo chimico fornito dalla preda stessa.
Le meduse che ho visto hanno un corpo chiamato ombrella e al centro di questa, nella parte rivolta verso il basso, si trova la bocca (manubrio). I tentacoli sono posti nella porzione inferiore dell’animale, in numero variabile e circondano sia la bocca sia il bordo dell’ombrella.
Nello specifico, le meduse che abitano i nostri mari e in particolare il mar Ligure, sono essenzialmente tre: Pelagia noctiluca (medusa luminosa), Rhizostoma pulmo (polmone di mare) e Cotylorhiza tubercolata (medusa cassiopea).
La prima è quella a cui si deve prestare maggior attenzione quando siamo in mare perché è la più urticante delle tre. Ha l’ombrella a forma di cupola, dal margine inferiore si dipartono 4 braccia “orali” e 8 tentacoli urticanti. Viene anche detta medusa viola in quanto ha una colorazione blu-viola, mentre il nome medusa luminosa è dato dal fatto che se irritata può emettere bioluminescenza verde nella parte superiore dell’ombrella e lungo i margini.
La Rhizoztoma pulmo, o polmone di mare, è riconoscibilissima per via di una grande ombrella di colore bianco e margine frastagliato blu. Otto braccia abbastanza lunghe ma tozze che si rivelano leggermente urticanti al tatto.
Viene considerata tra le specie di meduse più grandi del Mediterraneo, in quanto può raggiungere i 60 cm di diametro e 10 chilogrammi di peso.
Infine Cotylorhiza tubercolata, medusa Cassiopea, è anch’essa riconoscibilissima per via della presenza dell’ombrella bruno verdastra con margine sfrangiato e otto brevi braccia dalle quali escono parecchi tentacoli scarsamente irritanti.
Spesso, sotto l’ombrella di queste ultime due meduse si annoverano un branco di piccoli pesci argentati che altro non sono che taglie giovanili di Carangidi e Salpe.
Ricordiamo che le meduse sono il cibo preferito di un altro animale, che io personalmente amo, che sono le tartarughe marine. E’ però nostra cattiva usanza gettare in mare un sacco di sporcizia, tra cui i sacchetti in nylon che a contatto con il mare, agli occhi delle tartarughe, sembrano delle appetitose meduse. In realtà non è altro che la loro morte, quindi per evitare di aver sulla coscienza esseri viventi è di fondamentale importanza evitare di gettare in mare la nostra sporcizia.
Dopo tutto gli abitanti del mare mica ci buttano sulla terraferma i loro rifiuti!!