Dopo una lunga ma calcolata attesa, Mares debutta finalmente sul mercato della subacquea tecnica con l’attesissima linea XR,
ed il prodotto di punta sembra essere proprio la muta stagna XR KEVLAR, che incontra senza dubbio le necessità dei più sofisticati tec divers nonché le aspettative dei subacquei ricreativi più esigenti.
Ebbi l’occasione di vederla in anteprima lo scorso febbraio alla Feria de buceo de Cornellà ossia l’equivalente spagnolo del nostro Eudi Show, tenutosi a Barcellona, al quale ero presente per pubblicizzare il centro di immersione OrangeShark per cui lavoro a Malta. In qualità di Mares Diving Center, il nostro stand era direttamente all’interno del villaggio Mares, e di conseguenza ebbi per 3 giorni di fila la muta XR sotto il naso, la quale con il figurone che faceva era esposta al centro, su di un manichino superpalestrato, come attrazione principale. Ebbi dunque l’occasione di analizzarne ogni minimo dettaglio e di chiederne delucidazioni all’espertissimo Marc Mayoral (che saluto calorosamente) di Mares España. Che dire, caratterizzata da un look estremamente accattivante, sembrava stupenda, di conseguenza me ne ritornai a Malta con l’ennesimo capriccio in testa.
Poco tempo dopo i miei desideri furono esauditi e ‘capitan’ Max Valli riuscì a farmene avere un modello in esclusiva verso la fine di marzo!
Diciamo che la muta può essere riassunta con due parole chiave, che colsi non appena indossata: LEGGEREZZA e COMODITÀ.
Premesso che il responso è estremamente positivo, onestamente superiore alle mie aspettative iniziali (a breve ne spiegherò il motivo), all’oggi posso dire di aver effettuato con tale muta un totale di circa 300 immersioni, che mi hanno permesso di analizzarla accuratamente sotto ogni aspetto, avendola testata in condizioni differenti. Per chi come me lavorasse in un diving di mare, avrà sicuramente ben presente cosa significhi il deterioramento dell’attrezzatura, punto sul quale mi esprimo sempre con estrema criticità nel giudicare un qualche equipaggiamento subacqueo: l’acqua salata, sommata all’impossibilità di risciacquare le attrezzature ad ogni singola immersione, per poi vederle asciugare inevitabilmente sotto il sole cocente, nonché il maltrattamento intensivo in particolare durante i corsi, ne producono generalmente una “morte rapida”. Risulterà quindi facile comprendere il mio iniziale scetticismo dopo averne apprezzato la “leggerezza” del tessuto appena presa in mano. Se il primo pensiero fu <Cavolo, la distruggerò subito…> posso dire che non solo è ancora perfettamente “stagna” (aggettivo che purtroppo non rimane associato a lungo ad esattamente tutte le mute vendute come tali…), ma sembra ancora praticamente nuova!!! Già questo per me basterebbe ad attribuire un valore altissimo alla suddetta muta.
Analizzando i materiali, la Mares XR Kevlar è infatti costituita da un leggero bilaminato traspirante, rinforzata in kevlar nei punti critici quali spalle, gomiti, seduta e ginocchia. La leggerezza del tessuto apporta notevoli vantaggi: un peso totale estremamente contenuto per una muta stagna, inferiore ai 2.8Kg (quante volte ho sentito clienti dire: <Eh…la stagna non la porto mai altrimenti sforo di brutto con il peso…>), una vestibilità facile e veloce, ma soprattutto una mobilità estrema, grazie anche al taglio sagomato con il quale è stato disegnato il modello. Concepita infatti per i subacquei tecnici, la muta non oppone il minimo ostacolo nell’esecuzione di esercizi quali la classica ‘chiusura rubinetti’ o nel manovrare le varie bombole decompressive. Se orami risulta chiaro il mio verdetto su questa muta, facendo un paragone con tutte le mute stagne con cui ho avuto l’occasione di immergermi, alcune delle quali tra le più rinomate dalla comunità subacquea, posso dire che la Mares XR Kevlar è senza dubbio la più confortevole in immersione: sembra quasi di non averla!
Procedendo con l’analisi del prodotto, un 10 e lode va sicuramente alle tasche.
A mio parere costituiscono un accessorio di estrema importanza quando si valuta l’acquisto di una muta stagna, a maggior ragione se si ha la consapevolezza che verrà impiegata per immersioni tecniche. La Mares XR Kevlar viene prodotta con due tasche autodrenanti ognuna delle quali composta da 2 scompartimenti: quello esterno è più ampio, per riporre maschera di scorta, pedagni, spool vari o ciò che si preferisce, mentre quello interno è disegnato appositamente per wetnote o tabelle di backup. Ogni sezione è dotata di elastici cuciti ai quali è possibile agganciare le varie attrezzature per non perderle durante l’estrazione.
Sulla parte alta ed esterna di ogni tasca è presente una piccola taschina orizzontale con zip plastica nelle quali personalmente ripongo preziosissime “fascette da elettricista” o possibili tools di cui potrei aver bisogno.
La vera particolarità, che le differenzia dalle tasche similari montate su tutti gli altri modelli, è un rinforzo rigido sul bordo esterno che ne facilita la presa e l’apertura a velcro, anche nel caso di utilizzo di guanti spessi. Le tasche sono correttamente posizionate in modo tale che distendendo il braccio lungo il corpo siano esattamente “a portata di mano” sulla gamba senza dover assolutamente cambiare posizione o rannicchiarsi in immersione.
I calzari montati di serie sono del tipo chiamato turbo sole, in neoprene da 4mm che tiene ben caldo il piede; se a mio avviso il punto debole di questo tipo di stivaletto potrebbe essere rappresentato dalla facilità di forare il neoprene o addirittura la suola, devo dire che il modello montato da Mares ha una suola molto spessa e presenta un valido rinforzo sulla punta e sul tallone. Le rocce acuminate dell’isola di Gozo, dalle quali mi capita di saltare in mare, non sono riuscite ancora ad avere la meglio!
Per quanto riguarda la tenuta stagna, la cerniera montata è di tipo YKK aquaseal dry, sopra alla quale si chiude un’altra cerniera plastica (non stagna), di protezione. Nonostante abbia sentito pareri contrastanti, basandomi sulla mia esperienza personale non posso assolutamente sconsigliare le cerniere stagne in plastica, i nuovi modelli sono assolutamente affidabili, risultano morbide sul petto e non si induriscono nel tempo come le sorelle in bronzo. Tutte le cuciture interne sono accuratamente sigillate e rinforzate per evitare deterioramento ed infiltrazioni nel tempo.
Collo e polsi possono essere scelti in lattice o nella variante in silicone. La muta inviatami presenta la soluzione standard in lattice, ma su un’altra muta stagna dispongo dello stesso modello della Si-Tech che propone la Mares, che offre la possibilità di sostituzione immediata di polsi e collo da parte dell’utente, e che posso solo che raccomandare spassionatamente. Un collare in neoprene mantiene calda la zona interessata, per evitare l’effetto di freddo che si avverte generalmente con colli in lattice o silicone, fungendo al tempo stesso da protezione per questi ultimi.
Le valvole di carico e scarico sono un disegno Mares, e se a primo impatto possano sembrare un po’ più ingombranti di quelle montate dalle altre case, che a volte prediligono un così detto “basso profilo”, queste sono studiate per essere robuste e facilmente individuabili e utilizzabili anche con spessi guanti stagni.
Le bretelle regolabili sono comode, fatte da una fettuccia larga ed elastica. Per quanto riguarda il sottocavallo, generalmente lo preferisco con fettuccia larga, ma nonostante questo sia stretto, presenta comunque uno sdoppiamento sul fondoschiena che lo rende estremamente confortevole.
Nella confezione è inoltre incluso il cappuccio XR di 5mm, una frusta LP e la borsa portamuta che aprendosi si converte in tappetino per cambiarsi all’aperto.
Dopo quanto scritto sopra che dire dunque della Mares XR Kevlar, io posso solo che consigliarla, personalmente fino ad ora non ne ho ancora individuato punti negativi, poi lascio a voi il giudizio finale!
Grazie per la recensione. Vorrei acquistare una stagna in trilaminato e ho provato finora solamente la Mares XR in una sola immersione. Ho terminato entusiasta ma non avendo mai usato nessun’altra muta in trilaminato non ho termini di paragone. La sensazione che mi ha più colpito è che sembrava di non avere nulla addosso, inoltre la circolazione dell’aria è ottima x cui si riesce a scaricare molto agevolmente l’aria in eccesso. Comodissima da vestire e molto comodi anche i calzari che hanno un rivestimento morbido interno che rende molto confortevole la camminata all’asciutto. Insomma per me il giudizio è estremamente positivo ma, ripeto, non ho altri termini di paragone. Una domanda: è fettucciata o con aquasure? Grazie
Ciao Massimiliano, grazie a te per il feedback. Ti informo che la muta XR viene cucita e poi termosaldata. Se controlli la data di pubblicazione vedrai che ho scritto questo articolo esattamente un anno fa: a distanza di un anno ti posso confermare che la muta sembra ancora nuova nonostante l’uso intensivo che ne faccio per lavoro. Non mi ha mai dato nessun problema e le cuciture ti confermo che tengono ancora benissimo, ne sono davvero entusiasta. Non esitare a scrivermi per qualche altra curiosita’ o dubbi possibili.
Salve,
bravi.
Ma quanto Piombo bisogna accollarsi ?
ciao
Auguri,
mariano sciacca
Salve Mariano, grazie mille e auguri anche a te!
Se fai il confronto con una muta umida o semistagna, non ci sono dubbi sul fatto che con una muta stagna ti serviranno più chili. Sicuramente ciò che influenzerà il quantitativo di questi chili in più sarà lo spessore del sottomuta, il litraggio e materiale della/e bombola/e (acciaio o alluminio) e la salinità dell’acqua. Una volta comprata la muta stagna ti conssiglio di affidarti ad un professionista che ti possa instruire adeguatamente sul suo corretto utilizzo, oltre che aiutarti nel trovare la paseta corretta di cui avrai bisogno per immergerti in sicurezza.