Sono passati 6 mesi dall’inizio dell’ondata di calore che ha provocato la peggiore crisi di sbiancamento della storia per la Grande Barriera Corallina Australiana, e continuiamo a leggere aggiornamenti su una situazione che preoccupa non poco la comunità scientifica e quella dei subacquei.
Mentre nei settori più meridionali della Grande Barriera si vede finalmente un poco di ripresa, con coralli che recuperano le microalghe simbionti e con loro il colore normale, nel settore più settentrionale (700 km di lunghezza) il bilancio è il più pesante, con milioni di coralli morti.
Attorno a Lizard Island si registra la situazione più tragica, con una copertura di corallo vivo attualmente pari al 5%. Vale a dire che, secondo la stima di osservatori subacquei, mediamente il 5% del fondale è coperto da corallo vivo, il resto è corallo morto o altri organismi.
Molluschi mangiatori di corallo
E adesso è il momento dei molluschi dei generi Drupa e Drupella, mangiatori di corallo, che approfittando dello stato di debilitazione delle madrepore superstiti si accaniscono sui loro tessuti e proliferano allegramente.
Scendendo verso sud, con le acque più fresche, la situazione è sensibilmente migliore. Nel settore centrale della barriera la percentuale di fondo coperto da colonie di corallo vivo arriva al 40%.
Vi diamo appuntamento dopo la metà di novembre, quando i risultati finali del survey in corso saranno pubblicati. I dati provvisori sono forniti da ARC Centre of Excellence in Coral Reef Studies.