Nel Paese in cui abito è usanza fare di tutta l’erba un fascio, e quando si cerca di correggere il grossolano (ma enorme) errore subito si è tacciati a maestrini.
Sarà per mia deformazione professionale, sarà per gli studi che ho fatto, sarà anche perchè mi piace che ogni oggetto sia chiamato con il proprio nome esatto..dopotutto abbiamo una delle lingue con più vocaboli al mondo..perchè non usarli tutti?!?!.
La maggior parte di Voi avrà già capito a cosa mi riferisco..il titolo parla chiaro..ma per chi non fosse stato attento al titolo e quindi non avesse ancora capito l’argomento di discussione ecco che svelerò l’arcano. Si sta parlando della differenza tra polipo e polpo…e cosa vuoi che sia una semplice vocale di differenza..quando si parla veloce o in qualche dialetto stretto neanche si pronuncia.
Oltre alla vocale di differenza che è una cosa marginale, i due termini indicano due animali (perchè è di questo che si sta parlando)..marini..ENORMEMENTE diversi.
Quello che più mi stupisce del mio (ma anche del vostro per la maggior parte di voi lettori…) amato paese è che digitando on-line la parola POLIPO escono tranquillamente delle immagini del POLPO… oppure in tantissimi ristoranti nel menù viene elencato, tra gli antipasti soprattutto, polipo con le patate. Ora io non metto in dubbio che ci sia qualche essere che si nutri del polipo ma dubito fortemente che possa sedersi a un tavolo del ristorante e mangiare come se niente fosse. Pagando poi ovviamente il dovuto!
Mettetevi nella testa dei bambini, che giocano al mare e prendono dei piccoli polpetti sulla riva..loro ricordandosi che i genitori la sera prima l’hanno mangiato con le patate, penseranno ovviamente sia un bel POLIPO. Si fa una cattiva informazione..pensare che basterebbe correggere una i. Si risparmia anche..in quanto si toglie la i, non la si aggiunge!
Quindi adesso vi spiego la reale differenza tra polipo e polpo, come dicevo, due animali molto diversi, con una scala evolutiva quasi agli antipodi, con strutture anatomiche molto presenti in una specie e quasi assenti nell’altra. Ma andiamo per gradi.
POLIPO
Iniziamo dal polipo, che all’esame di zoologia marina è quasi la prima specie che viene studiata. Perchè?!? Perchè appartiene al phylum degli Cnidari, uno dei phyla più semplici dal punto di vista dell’organizzazione anatomica. Magari la parola Cnidari neanche l’avete mai sentita, ma se vi dicessi che a questi enorme gruppo appartengono anche le meduse. Che dite?!? Queste si che le conoscete!
Ecco, gli cnidari hanno due forme, quella medusoide e quella polipoide. I polipi quindi altro non sono che delle meduse rovesciate attaccate al fondale marino. La loro struttura anatomica è basilare, in quanto hanno uno strato esterno (ectoderma) ed uno interno (endoderma), all’interno del quale è presente uno strato gelatinoso detto mesoglea.
Ora come potete immaginare la vedo dura riuscire a farne un piatto succolento da affiancare a delle patate…anche perchè appartenendo al phylum degli Cnidari, come le meduse, hanno cellule urticanti dette cnidociti, usate a scopo sia offensivo che difensivo. Possono essere poi singoli o formare una colonia, una specie di grosso condominio dove tutti i polipi sono comunicanti tra loro. Inoltre possono avere sei od ottocoralli; ad esempio sono esacoralli gli anemoni mentre tra gli ottocoralli si annoverano le gorgonie. Avete mai provato a mangiare un pezzo di gorgonia?!?
POLPO
Per quanto riguarda l’altro protagonista di questo articolo, il polpo (Octopus vulgaris) possiamo dire che è appartiene al phylum dei Molluschi.
Più precisamente è un mollusco cefalopode, caratterizzato quindi dalla capacità della propulsione a getto con la quale riescono ad inseguire con notevole successo prede che nuotano velocemente. Altra evidente caratteristica di questi animali è la presenza di otto braccia (da qui l’ordine di appartenenza agli Ottopodi) forniti di due file di ventose. La testa è globosa, nettamente distinta dalla parte addominale e presenta due occhi posti lateralmente. Gli otto tentacoli sono uniti nella prima parte da una membrana e in mezzo a questi si trova la bocca costituita da un becco corneo. Oggetto di molti scatti fotografici anche per via della sua colorazione molto varia che cambia grazie alla presenza di cellule cromatofore. E’ risaputo dell’intelligenza del polpo, che risulta essere molto acuta, ma l’animale è famoso anche per la particolare strategia riproduttiva. Il maschio, grazie alla presenza di un braccio modificato (detto ectocotile) introduce lo sperma nell’ovidotto femminile. Durante il rapporto i polpi cambiano colore moltissime volte, a seconda degli stati d’animo in quei momenti. Dopo che le uova vengono fecondate, la femmina le depone all’interno della propria tana circa 150.000 uova organizzate in grappoli appesi alla parte superiore della tane. Il periodo di sviluppo dura dalle 5 alle 7 settimane e durante tutto questo periodo la femmina non abbandona mai la tana, proprio come facciamo noi che teniamo in pancia il nostro piccolo fino alla nascita.
Ultimo post-it sul polpo…che oltre a “conforderlo” con i polipi, spesso lo si confonde con la polpessa (Octpus macropus) che non è la femmina del polpo! Ma proprio una specie molto diversa, in quanto ha tentacoli molto più lunghi oltre ad avere una diversa colorazione..ma questa potrebbe essere un’altra storia.