“Spero di farti rivivere uno “strano” pezzo di Sharm” così mi risponde Marco Benedet, autore del libro, ad una mia email di pochi giorni fa. Inizio la lettura e divoro “Una bussola per gli squali” in circa 3-4 ore durante una trasferta in aereo.
Il libro inizialmente mi preoccupa un po’ perché non esistono i capitoli, non è giustificato e non contempla disegni nelle 150 pagine che lo compongono. Io sono come un bambino: amo le immagini e i capitoli corti mentre “Una bussola per gli squali” si sviluppa in una storia unica senza interruzioni.
Questa mie preoccupazioni iniziali però svaniscono subito e mi faccio prendere dalla lettura già dalle prime righe.
Il protagonista -che erroneamente ritenevo fosse l’autore- lavora a Sharm come istruttore. Un giorno alla settimana viene lasciato libero per il riposo di turno ma quel giorno off che sperava di trascorrere oziando sul divano viene invece cancellato da Simone, general manager del centro immersioni per cui lavora.
La guida si trova così di nuovo in barca, senza saper né dove né con chi andare, per accompagnare quattro sub alla ricerca di ‘grandi’ squali a Jackson esterna, notoriamente una delle immersioni più impegnative di Sharm.
Ed è così che il day off si trasforma in una giornata potenzialmente rognosa alleggerita solamente dalla presenza in barca di Guendalina, una bella ragazza torinese che non passa certo inosservata al protagonista.
Per riscuotere una birra con la ragazza le dovrà però far incontrare in immersione uno squalo molto, ma molto grande.
L’entusiasmo di Guendalina per gli squali è però bilanciato dalla paura folle degli stessi di Serena, un’altra ragazza del gruppo che la guida dovrà saper gestire una situazione non certo facile.
Si pensa che il nostro protagonista affianchi alla sua enorme esperienza dei trucchi per trovare gli squali. La sua fama è altissima, come del resto lo sono le aspettative di questo suo gruppo di clienti. Una piccola bussola al polso potrebbe essere uno di questi trucchi per trovare squali martello e ritornare al reef senza problemi.
Questo libro artigianale aggiunge un tassello importante alla letteratura subacquea legata soprattutto a Sharm El Sheikh, sul filone già avviato con ‘Ma chi me lo ha fatto fare’ pubblicato nel 2012, ‘Subacquei Cattivi’ con Claudio Di Manao nel 2015 oltre a ‘Gli squali parlano’ sempre nello stesso anno.
Un libro da collezione: una piacevole e consigliata lettura per tutti i sub, un must per quelli che hanno visitato Sharm.
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