Autore: Marco Daturi – http://www.daturi.com
Per la settima volta torniamo a Sharm per la classica settimana di vacanza a base del classico azoto mix: ‘immersioni-relax-divertimento’. Per questo abbiamo scelto la struttura che meglio di tutte ci poteva offrire quello che cercavamo: il Camel Dive Club & Hotel nel cuore di Naama Bay, operativa da oltre 20 anni, comoda residenza nel cuore di Sharm ed eccellente diving center con un luogo adatto a noi per le pause serali, il pub.
Dopo aver saltato un giorno di immersioni per smaltire i festeggiamenti del Capodanno, abbiamo prenotato la nostra giornata subacquea al Dunraven, un relitto che vogliamo visitare da 10 anni, essendo appassionati di questo tipo di immersioni e non essendo mai riusciti ad organizzarci una visita prima per diverse sfortunate coincidenze.
Il relitto del Thistlegorm è sicuramente di ben maggiore interesse e per questo l’abbiamo già esplorato più volte mentre dalle informazioni avute non nutriamo eccessive aspettative dal Dunraven, solo molta curiosità per un relitto facile da esplorare, vicino e misterioso.
Prima di raggiungerlo ci fermiamo per una prima immersione a Shark e Jolanda, dove alle 8 del mattino siamo l’unica barca presente. L’immersione è, come sempre, uno spettacolo e la tranquillità di un orario per molti scomodo la rende ancora più unica. Ci tuffiamo in uno dei siti di immersione più famosi al mondo per la loro bellezza e, tra murene giganti, barracuda, e mille colori ci godiamo una splendida ora di diving per poi risalire e ripartire verso la nostra meta, Beacon Rock.
Dopo circa mezz’ora di navigazione il rais ferma la barca in mezzo al Mare al grido di “dolphins, dolphins!!“: incontriamo un branco di delfini che ci accompagna fino quasi al relitto del Dunraven, dove il rais si ferma e la nostra guida del Camel comincia il briefing raccontandoci la sua storia e descrivendoci l’immersione che andremo a fare usando una mappa disegnata pochi minuti prima con la facilità di chi in quel posto è di casa.
Il Dunraven, vapore inglese conosciuto come Beacon Rock, è stato costruito nel 1873 ed è affondato 3 anni dopo per aver urtato il reef. Lungo 85 metri e largo 10 trasportava cotone che si è incendiato distruggendo tutto il carico e dal momento dell’affondamento giace rovesciato su un fondale di meno di 30 metri…
Il briefing è interessante e ben dettagliato e ad un certo punto la nostra attenzione viene richiamata su un particolare al limite del credibile: la guida ci indica dove entreremo in esplorazione del relitto e il momento in cui attraverseremo la zona dei motori dove ne sentiremo il rumore, come se fossero ancora accesi… IMPOSSIBILE! come potremo sentire i motori di un relitto affondato da oltre 100 anni? A questo punto la curiosità aumenta, ci prepariamo e tuffiamo in tempo record portando con noi le nostre digitali compatte per strappare qualche fotoricordo del relitto.
La tartaruga custode del Dunraven
La nostra discesa, dietro alla guida, punta diritto al Dunraven che, in pochi minuti, si presenta di fronte a noi, rovesciato come sul disegno del briefing. Una tartaruga, custode del relitto, sembra attenderci proprio vicino alla prua dello stesso e, tranquillamente incurante dei nostri flash, continua il proprio pasto e scompare dopo qualche minuto.
Il relitto del Dunraven
Davanti a noi uno scenario molto suggestivo tra i mille colori che coprono interamente il Dunraven. Una pattuglia di bat fish ci accompagna verso l’elica, che raggiriamo per trovarci di fronte alle aperture nel relitto, gli ingressi che ci condurranno nel cuore della nave.
L’elica del Dunraven
Questi facili passaggi che ci conducono tra le stive verso i grossi boiler ad un certo punto si stringono e in questo corridoio…. l’IMPOSSIBILE diventa surreale: sentiamo il rumore dei motori, quasi una voce dall’anima del Dunraven. E’ davvero incredibile e magico, il relitto forse ci vuole dire qualcosa o svelare i suoi segreti. Non siamo in narcosi a pochi metri di profondità e, non credendo ai fantasmi, vogliamo pensare che il rumore sia causato dall’acqua rimasta nei boiler.
Un’apertura nel relitto
Un passaggio interno
La zona boiler, il posto dove si sente il rumore dei motori
In pochi minuti termina la nostra esplorazione del Dunraven e ci dirigiamo verso il reef per riportarci a una profondità minore per evitare la deco. Il reef è splendido ma non riusciamo a distogliere la mente dal relitto che ci ha ipnotizzati con la sua voce magica.
Abbiamo visto molti relitti, anche più belli, ma il Dunraven è una facile immersione che consigliamo a tutti per provare la stessa emozione.
Informazioni sull’immersione
L’immersione è molto semplice e adatta a tutti i sub con brevetto avanzato. Il passaggio interno al relitto è molto semplice e non richiede un sistema di illuminazione, è sempre bene portare comunque una torcia per resituire i colori all’ambiente.
Per raggiungere il Dunraven partendo dal porto di Sharm ci vogliono circa due ore di navigazione.
Diving center consigliato: Camel Dive Club (la organizza tutte le settimane).
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