Autore: Athos Menghini
Mabul è una piccola isola, ricoperta di palme, del Mare di Celebes.
Dalla spiaggia, all’orizzonte, si scorge l’ isola di Sipadan resa famosa tra i subacquei da Jacques Costeau.
Come è noto attualmente è vietato soggiornare a Sipadan per motivi che ancora non sono stati perfettamente chiariti, anche se si parla di provvedimenti per attuare una sorta di riposo ecologico, ma che potrebbero anche essere legati alla situazione di frontiera con Indonesia e Filippine.
Per questo motivo sull’isola, famosa nel mondo per essere uno dei migliori siti di immersione, staziona stabilmente un posto militare che occupa quello che un tempo era il Sipadan Resort.
Pertanto il subacqueo che desideri immergersi nel paradiso sommerso intorno all’isola, deve necessariamente soggiornare in un altro luogo.
Tre sono le possibili soluzioni, se si vuole escludere la città di Semporna sulla costa del Borneo, obiettivamente alquanto distante dall’isola: Mabul, Matakin, molto distante e Kapalai, l’isola che non c’è (si tratta di un reef semiaffiorante sul quale è posto un villaggio di palafitte).
Purtroppo tutte le sistemazioni richiedono un trasferimento in barca verso Sipadan di circa 20-30 minuti, nella migliore delle ipotesi, anche in considerazione delle condizioni del mare.
Oltre a ciò, è bene osservare che ultimamente, si è avuta qualche difficoltà ad ottenere i “permessi” per le immersioni intorno a Sipadan e pertanto non è infrequente che la barca debba fare ritorno alla destinazione di partenza senza aver potuto far immergere i propri occupanti. Per fortuna le alternative non mancano e le immersioni in zona, sono sempre soddisfacenti.
Noi abbiamo scelto Mabul e non ci siamo pentiti della scelta.
Mabul è una piccola isola circondata dalla barriera corallina che offre diverse sistemazioni alberghiere ed è abitata stabilmente da una comunità di pescatori anche originari delle vicine filippine.
Questi ultimi vivono in un villaggio per gran parte sistemato su palafitte, con abitazioni in legno che si affacciano sui vari jetty (pontili) che si spingono in mare.
E’ particolarmente interessante girovagare all’imbrunire per il villaggio, incontrare gli abitanti, molto socievoli, osservare le loro semplici abitazioni e soprattutto guardare i giochi dei bambini, sempre numerosissimi, che si tuffano nell’acqua o pescano con filo ed amo con notevole perizia ed efficacia.
Anche nel villaggio è possibile trovare una sistemazione, ma i resorts sull’isola sono essenzialmente quattro: il Sipadan Mabul Resort (SMART) al quale è collegato il lussuoso Mabul Water Bungalow Resort, tutto su palafitte, il Sipadan Water Village Resort, anch’esso su palafitte ed infine il Borneo Divers Resort. che funge anche da campeggio.
Lo Smart, rispetto agli altri ha l’innegabile vantaggio di poter godere di una bellissima spiaggia, sulla quale pertanto ci si può riposare dopo le immersioni, però i villaggi su water bungalows sono più curati nel servizio e nelle abitazioni.
L’aspetto più interessante della combinazione Mabul–Sipadan sono sicuramente le immersioni, anche se sull’isola si incontrano turisti che non praticano la subacquea, ma si godono la spiaggia, il mare e fanno snorkelling.
Il centro sub serve sia lo SMART sia il MWBR e possiede diverse confortevoli barche che partono dal pontile proprio sulla spiaggia. Ottima l’organizzazione e le guide, noi ci siamo affezionati a JoJo divemaster filippino che vive con la famiglia sull’isola.
Sipadan come si diceva è uno dei siti di immersione a ragione considerati più famosi e belli del mondo. Sono imperdibili le immersioni nei siti di barracuda point, sud point e drop off.
Per i sub esperti non è impossibile unire l’immersione di drop off e barracuda point in una sola, avendo l’accortezza di evitare di inoltrarsi troppo nella grotta delle tartarughe, ove si trovano le carcasse di quelle che purtroppo non sono più riuscite ad uscire; nel caso si volesse visitare a fondo la grotta è necessario dedicarle un’immersione completa.
Nell’immersione top di Sipadan è possibile vedere quasi tutto quello che, per pesci ed animali di grosse dimensioni, offre questo mare.
Squali grigi, una grande moltitudine di tartarughe, spesso addormentate sul reef, platax, squali pinna bianca, carangidi in banchi di centinaia di esemplari, così come i famosi pesci pappagallo che solo quì si possono vedere in queste formazioni, ma soprattutto i barracuda.
Lo spettacolo dei barracuda, intorno all’isola, ma soprattutto a barracuda point è veramente maestoso e rimane impresso nella memoria.
I barracuda sono veramente centinaia e formano dei muri che fanno impressione per le dimensioni dei pesci che li compongono. Trovarsi in mezzo a loro quando formano la ruota e sentirsi Doubillet (famoso fotografo che per primo li immortalò) è una sensazione bellissima ed irripetibile.
Distratti da tutto quello che ci passa davanti al largo, non bisogna però dimenticare di osservare la parete a dirupo, sulla quale, non mancano gli alcionari, le gorgonie a frusta, il corallo nero e tutti gli abitanti che si annidano tra di loro.
Viceversa la particolarità dei fondali di Mabul, ma anche di Kapalai, sono le ormai famose muck divers , che contrariamente a quanto il nome lascerebbe ad intendere, non si svolgono nel fango, bensì sui bassi fondali intorno all’isola e che comunque sono il meglio che si possa sperare per la macro fotografia.
Specie multicolori come nudibranchi, pipefish fantasma, scorpionfish e stonefish, il gambero mantide, pesci mandarino, murene nastro, murene serpente, frogfish (pesce rana), cavallucci marini e pesce coccodrillo hanno tutti la loro casa in questi luoghi.
Di certo c’è che, più immersioni in questi luoghi, danno la possibilità anche ai subacquei più esperti di scoprire innumerevoli organismi marini ai più sconosciuti, frutto della strabiliante biodiversità di questi fondali.
Assolutamente da non mancare, alla sera dopo le 17,30, l’immersione sotto il jetty a mandarin point, alla ricerca del pesce mandarino.
Il Synchiropus splendidus, conosciuto comunemente come pesce mandarino vi affascinerà con i suoi colori e con la danza d’amore con la sua compagna. Riemergendo il tramonto sull’acqua sarà una splendida conclusione di una giornata sicuramente stupenda.
Comunque l’immersione più ricca di Mobul è quella sotto la piattaforma abbandonata al largo dell’isola. Qui, tra i resti della struttura ed alcuni piccoli relitti, ogni incontro è possibile e la biodiversità dell’isola è alla sua massima espressione.
Da Mabul si può raggiungere in 30 minuti di barca veloce anche l’isola di Si Amill dalle bellissime spiaggie e dai fondali ricchi di organismi. In particolare è frequente l’incontro con i pesci rana ed i serpenti di mare.
Finito il soggiorno sull’isola, esaurite le immersioni, è possibile e consigliata una escursione nel Borneo, grande isola divisa a metà tra Malesia ed Indonesia che ci rammenta le avventure di Sandokan e dei suoi pirati.
Sandakan (Salgari ha preso da quì il nome del suo eroe ?) è una città moderna ma la sua storia è antica ed è interessante visitare i templi, il porto e le colline alle sue spalle. Nella foresta, Sipalok è il famoso centro di rieducazione degli orang hutan. Belle anche le grotte di Gomantong, dove i locali raccolgono i famosi nidi di rondine, prelibatezza della cucina cinese. Da non perdere è un soggiorno sulle sponde del fiume Kinabatangan, che percorso in agili lance, il mattino presto ed all’imbrunire, offre l’incontro con diversi animali della foresta, dalle immancabili scimmie, agli uccelli multicolori, ai serpenti, ecc.
Per chi avesse più tempo a disposizione, sfruttando la sosta tecnica dell’aereo per Kuala Lampur, è possibile un soggiorno nella zona di Kota Kinabalu per visitare le isole o per una escursione sul monte Kinabalu, il più alto della Malesia, che da il suo nome alla città capitale del Sabah.
E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.