Nome: Pempheris mangula, spesso identificato erroneamente come Pempheris vanicolensis (pesce accetta)
Classe: Pesci ossei, famiglia Pemferidi (pesci di vetro)
Prima segnalazione in Mediterraneo: 1979, Libano
Prima segnalazione in acque italiane: —
Provenienza: mar Rosso, attraverso Suez.
Mangiatore di plancton notturno, penetrato dal Mar Rosso negli anni 70 è subito diventato comune nel bacino orientale del Mediterraneo, sfruttando una nicchia ecologica libera. Non è ancora stato segnalato in Italia, perciò… occhi aperti.
Descrizione:
Corpo molto compresso, caratteristico il ventre dal profilo convesso. Occhio grande, bocca rivolta verso l’alto. Pelle coperta di grandi scaglie. Pinna dorsale piccola e triangolare, pinna anale molto lunga. Lungo fino a 18 cm, comune tra 4 e 16.
Colorazione marrone – bronzeo, aspetto lucido. Nero sulla punta della pinna dorsale e della anale, e sul bordo posteriore della caudale. Sulla maggior parte dei libri e siti internet si trova la denominazione di Pempheris vanicolensis, specie con cui i pesci accetta migranti mediterranei erano stati identificati all’inizio. In realtà studi recenti più approfonditi hanno permesso di chiarire che la specie clandestina entrata in mediterraneo è Pempheris mangula.
Vive in grotta durante il giorno, in piccoli gruppi, a profondità comprese tra 0 e 20 m. Ama sostare vicino alla volta, cercatelo in alto, non in basso. Di notte nuota a una certa distanza dal fondo. Si nutre di plancton, soprattutto crostacei e policheti. Si riproduce in Mediterraneo tra aprile e settembre.
Somiglianze.
Abbastanza inconfondibile per il profilo del corpo, per la forma delle pinne e per l’occhio grande. In Italiano il nome pesce accetta è attribuito anche a un pesciolino abissale, Argyropelecus hemigymnus, facilmente riconoscibile per gli occhi telescopici da pesce di grande profondità.
Distribuzione:
Ampia nell’Indo-Pacifico. In Mediterraneo si è diffuso finora nel bacino orientale, anche se dal 2001 è segnalato anche nel golfo di Gabes (Tunisia).
Impatto ambientale.
Subito dopo l’introduzione ha avuto un’esplosione demografica, è abbastanza comune nelle aree dove si è diffuso. Probabilmente il successo è dovuto in gran parte alla scarsezza di competitori (il Mediterraneo non ha molti pesci planctivori notturni, il più importante è Apogon imberbis).
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