Autore: Andrea e Antonella Ferrari
Avete mai incontrato uno squalo balena? Probabilmente è l’incontro più toccante e spettacolare che si possa fare durante un’immersione. Accadde a noi per la prima volta molti anni fa a Richelieu Rock, un leggendario affioramento roccioso sommerso localizzato tra l’arcipelago delle isole Surin e le Similans, sulle coste occidentali della Thailandia. Per una ragione strana questo luogo sembra attirare questi animali rari e docili come la luce di un faro di notte.
Durante una delle nostre immersioni improvvisamente sentimmo il rumore di una bombola di aria che veniva ripetutamente colpita da un coltello di immersioni (quello era il segnale convenzionale stabilito con la nostra Guida in caso di un avvistamento veramente spettacolare) e noi nuotammo freneticamente verso l’origine del suono.
Sebbene fosse molto difficile vedere attraverso l’acqua (queste acque sono molto torbide perché sono così ricche di plancton) abbiamo girato dietro una grande roccia aguzza ed… era là: Rhincodon typus, questa creatura enorme, che elegantemente scivolava sulle correnti marine di Andaman. La sua forma massiccia, gigantesca contro il verde-blu profondo del mare assomigliava a quella di un fantastico dirigibile o ad una di quelle spettacolari navi spaziali in un film di Steven Spielberg.
Nuotava lentamente e maestosamente sopra di noi, fra le bolle che uscivano quando pronunciavamo i nostri prolungati "oooh" e "aaah" di delizia assoluta, con il suo dorso punteggiato di grigio-blu e con striscie grigio-argento ed il petto bianco brillante, l’enorme bocca che si apre in un ghigno enorme e senza denti (gli squali balena si nutrono soprattutto di plancton). Che vista! Abbiamo visto molti altri squali balena in seguito, ma la magia di quel primo incontro rimane vivo.
Magia di Andaman
Questo incontro non è stato l’unico sorprendente del nostro viaggio. Durante la nostra crociera in barca di dieci giorni alla coste della Birmania abbiamo anche visto molte specie per la prima volta, e molte altre che avevamo già incontrato durante la nostra carriera di subacquei, come balene pilota dalla testa di melone, anguille dal nastro blu Rhinomuraena quaesita, sottili come una matita con un corpo blu fluorescente ed una testa gialla, molti gamberetti mantide pavone Odontodactylus scyllarus, un grande pesce chitarra dalla bocca ad arco (da non confondere con il pesce chitarra gigante che è una razza e non uno squalo), pesci rana, pesci pipistrello, moltissimi belli anemoni marittimi color fucsia brillante con la loro comunità di pesci pagliaccio, molte murene, polpi, alcune grandi seppie broadclub Sepia latimanus, molti invertebrati di ogni forma e colore ed inoltre una certa quantità di squali leopardo (o zebra) completamente innocui Stegostoma fasciatum, che rapidamente è diventato il simbolo della nostra immersione nelle acque tailandesi.
Vicino a Phuket c’è anche un “punto squali” locale dove c’è la garanzia di vederli in ogni immersione. Per ultima cosa ma non meno importante, vicino alle coste della Birmania ci siamo immersi anche con molti grandi squali nutrice e pinna d’argento Nebrius ferrugineus e Carcharhinus albimarginatus che evidentemente erano molto felici di accettare gli amici offerti dal Capo di immesioni della nostra barca.
Un bel viaggio
Non ci è capitato spesso di incontrare così tante rare e spettacolari specie in un periodo così corto. Effettivamente la nostra è stata una crociera molto attraente; almeno tre immersioni al giorno, qualche volta quattro, su fondali spesso frustati da forti correnti. La visibilità subacquea è media, spesso mediocre, molto raramente eccellente: queste acque sono molto ricche di sostanze nutrienti, una vera zuppa di plancton – ecco perché gli squali balena e le grandi mante abbondano! La nostra barca era veramente comoda, robusta ed efficiente: ora non naviga più, ma nel frattempo ne sono entrate in servizio molte altre meglio equipaggiate e più comode.
Il cibo tailandese è ottimo, ed il servizio è di solito perfetto. Prima delle immersioni c’è il solito briefing in inglese per fornire informazioni generali sul luogo. Normalmente le immersioni sono effettuate in coppia anche se la maggior parte delle volte tutti i subacquei si trovano insieme per divertimento.
E’ evidentemente obbligatorio l’uso del computer da polso, perchè una volta che si è sott’acqua si deve fare da soli. La navigazione di solito è fatta soprattutto di notte ma in alcuni luoghi è possibile fare le immersioni serali. Il percorso di solito tocca anche delle località di una bellezza completamente incantevole (l’arcipelago delle isole Similan è stato dichiarato Parco Nazionale dal Governo tailandese): un’altra buona ragione per amare il mare Andaman ed i suoi straordinari abitanti.
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