6 Giugno, riceviamo una notizia di 5 sub dispersi in
mare a
Komodo. Leggiamo sul
forum di
subacquea il topic di Klakko:
"KUPANG (INDONESIA), 6 GIU – Cinque cittadini europei,
francesi, britannici e svedesi, sono considerati dispersi dopo aver effettuato
un’immersione sottomarina in Indonesia. Lo ha reso noto oggi la polizia locale.
"Una squadra di soccorso della polizia e della marina indonesiana ha condotto
questa mattina operazioni di ricerca per i cinque turisti stranieri, ma senza
risultati per il momento", ha detto ai giornalisti Butje Hello, un responsabile
locale della polizia. I cinque europei -tre britannici di cui due donne, una
svedese e un francese- si erano immersi nel parco nazionale di Komodo. Sono
stati dichiarati dispersi ieri e le ricerche sono in corso da 24 ore, hanno
riferito testimoni, anche se il marito di una delle cittadine britanniche data
per dispersa denuncia ritardi e difficoltà nelle operazioni di ricerca a causa
della scarsità di carburante per i mezzi coinvolti. I fondali della zona sono
tra i più ‘ambiti’ del mondo per gli amanti delle immersioni, ma le correnti
sono molto pericolose. Il parco nazionale di Komodo si trova 400 chilometri a
est di Bali."
Il giorno dopo Klakko ci aggiorna con un’ottima notizia: i
sub sono sani e salvi!!
"KUPANG (INDONESIA), 7 GIU – Sono stati ritrovati alla deriva
in mare cinque sub, cittadini europei, dati per dispersi giovedì scorso dopo
un’immersione a ovest dell’isola di Flores in Indonesia, nel parco nazionale di
Komodo, famoso per i suoi varani giganti. Lo ha annunciato oggi un funzionario
della polizia. Si tratta di tre britannici, due dei quali donne, una svedese e
un francese. "Li abbiamo ritrovati sani e salvi questa mattina – ha dichiarato
all’Afp Victor Jumadu, della polizia locale – erano in mare a sud dell’isola di
Rinca". Alle ricerche dei cinque sub hanno partecipato decine di imbarcazioni"
La notizia è confermata, su La Repubblica infatti si legge:
"QUATTRO uomini e una donna reduci da un lungo naufragio a
largo delle Isole della Sonda approdano stremati su una spiaggia deserta…"
Riceviamo in redazione una mail e riportiamo qui la
testimonianza di Marco Camorali che lavora in Indonesia come cruise director sul
PELAGIAN, del gruppo www.wakatobi.it che ci
manda questo racconto con velleità di cronaca su quanto accaduto.
Autore: Marco Camorali
Cronache di un incidente subacqueo
Bali, Giugno 2008
Una mattina (sembra l’inizio di un racconto tanto per dire, ma è successo
veramente) ho avuto notizia che una persona a me cara, una Dive Master, con
altri 4 subacquei esperti, è scomparsa in mare da 2 giorni, durante
un’immersione a Komodo
Kath gestisce un Diving center con il marito Ernest e, insieme, stanno
costruendo un piccolo resort, tra mille difficoltà, ai bordi del parco marino di
Komodo, una zona che io ritengo unica per il colpo d’occhio un po’ “giurassico”
dei suoi panorami e per le immersioni, emozionanti per le correnti (sono
immersioni difficili) ed entusiasmanti per la biodiversità.
Io e Sissi abbiamo lavorato un anno con Kath ed Ernest, a “Reefseekers”, in culo
al mondo, apprezzandone l’impronta ecologista (Facevamo briefing di biologia
tutti i giorni per sensibilizzare i clienti giornalieri sui delicati equilibri
del reef) e gli elevati standard di sicurezza.
Avevo sentito Ernest per avere novità. Era disperato, in quel momento stava
perlustrando il mare in aereo, e così pure altre barche: lui confidava fino
all’ultimo nella forza d’animo di Kath, ma dopo 2 giorni e due notti la
situazione, oggettivamente, era disperata.
Insieme, con due gruppi diversi, avevano iniziato una drift dive (immersione
nella quale entri in acqua nella corrente e ti fai da questa trasportare lungo
il reef) a Tatawa Besar, nel Nord del Parco, ma alla fine dell’immersione, solo
il gruppo di Ernest è risalito in barca..
Da quel momento, ricerche inutili per mare e sulle spiagge delle isole e
isolette di rocce e brulla savana che nel parco marino (KNP) si estendono da N a
S per una trentina di chilometri, lambite da correnti a volte molto forti.
Io non sono religioso, ma questa mattina ho pregato. Mentre lo facevo, le mie
convinzioni evoluzioniste e atee non vacillavano, eppure parlavo con Dio con una
tale confidenza, che sono sicuro che, caso mai esistesse, ha apprezzato il
dialogo e si è sentito raggiunto più che da qualunque prete annoiato o bigotto
credente della domenica.
Nella mia fantasia il Dio che rispetto (per dirla alla Woody Allen) ha un
potentissimo sistema antispam e se la ride della valanga di superstizioni e
preghiere che gli mandano invocandolo in tutti i nomi che gli umani gli danno.
Così io non ero supplichevolmente devoto e dimesso, mentre gli parlavo (credo
che qualcuno mi prendesse per matto). Addolorato sì, profondamente, ma un po’
incazzato, e mentre camminavo sulla spiaggia (lì è avvenuto l’avvicinamento)
oltre all’umile preghiera perché le ricerche dei 5, ormai disperate, si
concludessero con una clamorosa sorpresa, facevo presente che ha anche rotto un
po’ il c* con i suoi “disegni che noi non possiamo comprendere”, perché alla
fine se ne vanno sempre i migliori, mentre il mondo sembra fatto apposta per la
pacchia dei furbi e dei prepotenti.
L’incredibile si è verificato dopo qualche ora, e i 5 sub sono stati trovati
(vivi) sulla costa a sud ‘ a una trentina di chilometro dal punto di
immersione, dopo due giorni e due notti passati in parte a lottare con la
corrente e poi a cavarsela senz’acqua e cibo, con in giro quei lucertoloni di 3
metri che normalmente non sono aggressivi, ma se vogliono, come capita, possono
uccidere.
Non penso nemmeno lontanamente che i 5 sventurati, poi portati per cure e
controlli all’ospedale di Labuanbajo (Flores), abbiano potuto concedersi quel
pianto liberatorio, tutti abbracciati, per merito delle mie preghiere, ma il
discorso con Lui dovevo pur concluderlo.
Confortato dall’accaduto nella mia convinzione che l’Uomo abbia creato Dio a sua
immagine e somiglianza, e che quindi Dio, come l’uomo (in particolare come me,
parlando del mio Dio) sia un gran stizzoso e dispettoso e gli piaccia giocare
con le lucertole intrappolate come a me da bambino, sono contento di averlo
ripreso opportunamente.
Essendo come me, avrà apprezzato la schiettezza e si sarà ravveduto appena in
tempo dall’eccesso di entusiasmo onnipotente.
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