Autore: Donatella Moica
Crociera alla scoperta della barriera corallina ed i grandi filtratori
La barriera corallina è uno degli ecosistemi marini più stabili ed affascinanti, ne hanno parlato cinema e televisione ed è “oggetto del desiderio” di subacquei, acquariofili e viaggiatori dei mari tropicali. Un ambiente incredibile alla cui nascita vi è un piccolo animale chiamato polipo che mediante la costruzione di scheletri calcarei crea imperi sommersi di estrema bellezza. Tra i coralli frutto dei piccoli polipi guizzano una miriade di piccoli pesci variopinti mentre animali, tra i più grandi al mondo, come lo squalo balena, mante, squali di barriera e tartarughe nuotano davanti agli occhi stupefatti dell’osservatore. Privilegio di pochi o solo di documentaristi esperti? Ebbene no, scoprire una barriera corallina è cosa quanto mai facile basta mettere una maschera sugli occhi.
I coralli sono animali appartenenti a quel phylum o tipo chiamato cnidari, dall’aspetto leggiadro di un fiore. Ad essi appartengono non solo i coralli ma anche le meduse e sono muniti, tutti quanti, di organelli contenenti sostanze urticanti necessarie per catturare le prede di cui si nutrono…
Ma come cresce una barriera? Una o due volte all’anno i coralli depongono migliaia di uova che restano in sospensione nell’acqua dove vengono fecondate dai gameti maschili. La larva, frutto della fecondazione, va alla deriva per qualche ora, giorno o mese prima di raggiungere il fondale. Qui la larva si trasforma in un polipo che si fissa al substrato e comincia ad estrarre dall’acqua circostante il carbonato di calcio con cui costruire lo scheletro che servirà a proteggerlo… La formazione della colonia inizia quando il giovane polipo si riproduce per gemmazione e genera un individuo identico a se stesso che inizia a svilupparsi secondo le stesse modalità, senza perdere il contatto col genitore. Il fenomeno si ripete decine, centinaia di volte sino a produrre una colonia che può contare milioni di individui…
Le formazioni coralline si sviluppano in tutte le direzioni: orizzontale, verticale, diagonale; si formano buchi, grotte, anfratti e terrazze che costituiscono infiniti microambienti in grado di ospitare una miriade di organismi differenti…
Ma se i coralli sono animali, di cosa si nutrono? Ci risponderà l’attento lettore.
I coralli si nutrono di un enorme gruppo chiamato plancton. Questa parola greca che significa “errante” accomuna tutti quegli organismi che non sono in grado di opporsi alle correnti e che da esse sono sospinti. In esso si differenzia una componente vegetale (il fitoplancton) ed una componente animale (lo zooplancton). Il fitoplancton è essenzialmente costituito da alghe unicellulari (che grazie alla fotosintesi clorofilliana, producono ossigeno indispensabile alla vita nel mare) a volte riunite in catene filamentose. Nello zooplancton si rinvengono quasi tutti i gruppi di animali presenti in mare ed una moltitudine vastissima di specie tra cui gamberetti, granchi, pesci, meduse, molluschi, ecc. Oltre al plancton cosiddetto stabile (ovvero costituito di individui che faranno parte per tutta la vita del plancton) ce n’è un’altro mutevole rappresentato da tutti quegli individui che verranno sospinti dalle correnti solo per una parte della loro vita, come le larve di coralli, pesci, stelle, ricci, molluschi, ecc. Questi insieme al plancton stabile rappresentano il cibo fondamentale della barriera corallina. Tutto è quindi legato al plancton ed alle correnti che lo spingono nei posti giusti.
Tale nutriente pastura interessa non solo animali molto piccoli come i polipi corallini, ma anche giganti del mare quali balene, squali balena e mante. E’ ovvio che nei periodi di riproduzione degli organismi la quantità di plancton aumenti. Alle Maldive ciò avviene per la maggioranza delle specie in primavera ed in autunno. In questi periodi è facile osservare durante le immersioni coralli, granchi, stelle, oloturie, ecc. emettere i prodotti sessuali nell’acqua. All’occhio esperto, poi, non possono sfuggire le danze di corteggiamento dei pesci che si rincorrono, si “baciano”, si mordono in un complicato rituale che poi termina nell’emissione dei prodotti sessuali nell’acqua. Mante e squali balena, ma anche molti altri filtratori di minori dimensioni, festeggiano allegramente il lauto pasto e se ne stanno beati sui reef a bassa profondità (dove maggiore è la concentrazione di organismi e quindi anche di plancton) a mangiare. Il looping gioioso delle mante mentre con la bocca aperta ingurgitano la maggiore quantità possibile d’acqua da cui preleveranno il plancton è uno degli spettacoli più incredibili al mondo, mentre l’incontro con l’enorme e pacifico squalo balena non potrà che essere ricordato tutta la vita.
Oltre dalla presenza del plancton, la presenza di questi giganti è favorita da particolari forme del reef che in qualche modo garantiscono profondità sicure, e per avere maggiori possibilità di avvistarli occorre proprio recarsi in questi luoghi.
L’atollo di Ari, grazie alla sua conformazione, presenta diversi punti con queste caratteristiche ed è proprio qui che la Macana Maldives organizza una speciale ricerca dei filtratori nella settimana che va dal 12 al 20 aprile a bordo della sua barca Saimaa (maggiori informazioni e foto su www.macanamaldives.com ) ad una tariffa veramente speciale.
L’itinerario prevede, tra le altre, immersioni in alcuni dei luoghi più belli dell’atollo di Ari, come Maya Thila frequentata da tanti anni dai subacquei, al punto che gli animali si sono abituati a sfruttarne la presenza e durante le notturne i predatori approfittano della presenza delle torce dei sub per individuare le possibili prede. Altro luogo magico è senz’altro Fish Head, secca spettacolare, che regala l’incontro con Napoleoni, squali, banchi di carangidi e barracuda tra cui sfrecciano tonni in caccia di fucilieri e altri piccoli pesci. Sul cappello gli anemoni colorati arancio, rosa e celeste ospitano i combattivi pesci pagliaccio che difendono le loro “case” da voraci tartarughe. Scendendo a sud, nel Panettone di Thundufushi le forti correnti hanno creato grotte e anfratti dove crescono gorgonie e alcionarie colorate nella parte più profonda e enormi coralli duri nella parte meno profonda. Luogo magico di incontro per pelagici e grandi filtratori. Ancora più a sud per cercare lo squalo balena sui reef più estremi di Ari, dove sub e snorkelisti potranno godere di questo magico quanto raro incontro.
Sulla via del ritorno prua verso Male sud per un assaggio delle splendide pass di Cocoa e Guraidoo dove le correnti provenienti dall’Oceano attirano un gran numero di predatori pelagici quali squali grigi, pinnabianca, barracuda, tonni, carangidi e banchi di elegantissime aquile di mare. In risalita spesso i delfini fanno capolino tra i flutti salutando la barca che volge ormai al termine della crociera.
Ogni giorno non manca il tempo per il relax sulle spiagge di candida sabbia corallina e lo snorkeling; Un drink al tramonto, raccontandosi le avventure della giornata e gli aneddoti sulle creature marine; sontuosi pasti a base di pesce fresco di gusto tipicamente italiano, frutta tropicale e dolci sfornati ogni giorno dal pasticcere fanno da contorno ad una vacanza già indimenticabile.
Per maggiori informazioni e/o prenotazioni:
MacanaMaldives Tour operator
Via Pertini, 754 51100 Pistoia tel. 0573.976043 338.1471043
Website: www.macanamaldives.com – e-mail: info@macanamaldives.com
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