02 – Tra provette e bombole d’ossigeno.
Caldo.
Caldo e umidità.
Abbastanza caldo da capire perché le mucche taiwanesi che fanno il bagno nelle pozze dietro al laboratorio hanno un’aria cosi’ beata. Lavorare con questo clima è veramente impegnativo. La prossima volta che ci sarà un bando per una borsa di studio all’estero mi sono ripromessa di scegliere una stagione un po’ piu’ vivibile, indipendentemente dal paese.
Comunque ci eravamo lasciati con la mia prima esperienza nelle acque di Taiwan in notturna, tanto per cambiare alla ricerca delle mie lumachine di mare. Ora mi sembra il caso di chiarire cosa effettivamente faccio qui a parte respirare azoto. So che essenzialmente tutti (compresi i miei amici) pensano che il lavoro del biologo marino sia “fare immersioni”, ma vi posso assicurare che non c’è nulla di piu’ sbagliato. Si, puo’ capitare che ci siano dei campionamenti da fare , ma da “bravi biologi” il tempo lo passiamo in laboratorio tra provette e reagenti che mediamente, vista la mancanza di camici per il troppo caldo, hanno la pessima tendenza a finire sulle magliette, di solito nuove.
Il posto è bellissimo e i laboratori sono grandi e ben attrezzati: in pratica un paradiso per chi è alla prima esperienza come ricercatrice. Il lavoro procede tranquillo: test, analisi, foto al microscopio ed esperimenti a ogni ora del giorno. Resta comunque il tempo per curiosare un po’ in giro tra i maiali selvatici, le scimmie che sono refrattarie alle fotografie e i millantati daini : in realtà personalmente di daini non ne ho mai visti nel campus, ma dicono leggende che al sorgere del sole possano essere visti sulla riva del mare, ma è decisamente troppo presto per la sottoscritta. Puo’ anche capitare che, mentre si va a fare una pausa alla caffetteria del museo, giusto cinque minuti dal laboratorio, si incontri un serpente di tutto rispetto che, in tranquillità, ti attraversa la strada per infrattarsi nei cespugli.
A me ha procurato una sincope ma lui era tranquillo.
In tutto questo è d’obbligo una visita al suddetto museo: il National Museum of Marine Biology and Aquarium.
E’ un posto che incuriosisce già dall’entrata dove delle immense riproduzioni di balenottere “nuotano e saltano” per la gioia dei bambini. Ma sicuramente anche degli adulti.
Una volta superate le balenottere possiamo entrare nel museo: enormi vasche che ospitano coralli dei tipi piu’ diversi e riproduzioni fedeli di tutti i cetacei che potete immaginare. Molto particolari sono anche i calamari che nuotano tra i due edifici principali.
Per non parlare del tunnel sottomarino che ci permette di camminare tranquilli mentre squali e pescioloni nuotano tutt’intorno, la sezione del mare profondo e le ricostruzioni in 3D dei mari preistorici abitati dai dinosauri. per quello che ho visto comunque le cernie, qualunque sia la specie e dovunque le vediamo, che sia in Liguria o a Taiwan, hanno sempre la stessa espressione “incazzosa”. Chissà perché.
Insomma, se per caso passate di qui vale la pena passarci una giornata.
Resta il fatto che, per quanto laboratori e museo possano essere interessanti, nulla batte la possibilità di respirare un po’ di azoto. E quindi appena il tempo e il lavoro lo permettono ci si immerge. Vi assicuro che non è impresa facile: viene annunciato un tifone ogni settimana in pratica e, stranamente, arrivano sempre nei week end. Dalle foto potete tranquillamente notare il cielo pieno di nuvoloni.
Ma da brava “subba” non bastano due nuvolette per tenermi fuori dall’acqua, deve venirmi quanto meno un’otite. Presumo comunque che ormai abbiate capito il mio problema, a parte la palese incapacità ad usare il flash sottacqua: comprendere quello che si è visto sott’acqua diventa piu’ importante del semplice osservare. E cosi’ diventa necessario qualche libro di zoologia in piu’, e non importa la lingua del libro perché a noi interessano le foto (e grazie a dio i nomi delle specie sono sempre in latino anche se siamo a Taiwan e il testo è sempre e comunque in cinese).
E quindi anche in questa immersione andiamo alla ricerca dei nudibranchi: lo so, le foto non sono un granche’ ma prima o poi capiro’ come sfruttare al meglio la mia macchinetta.
Per ora mi accontento di dire: si, ho visto animali fighi e ne ho la prova.