Sull’aereo per Palermo, mentre una hostess gentile mi chiede sorridendo se desidero qualcosa da bere, penso alla bellissima isola che mi aspetta. Sono passati dodici dall’ultima volta che ho messo piede (e soprattutto la testa in acqua) ad Ustica e, mentre l’aereo già sorvola la bellissima terra siciliana, mi passano davanti agli occhi barracuda, cernie, spirografi giganti, nudibranchi, scogli e calette segrete.
Resterò solo un week end, però ho intenzione di godermelo fino in fondo. All’inizio ero un po’ dubbiosa dei pochi giorni a disposizione, ma la facilità del viaggio mi convince e mi dico che quattro giorni sono sempre meglio di niente. L’organizzazione, poi, è più facile del previsto: un volo su Palermo di una compagnia low cost (ce ne sono da tutte le città italiane), un’ora e mezza su un comodissimo aliscafo e sono sull’isola.
WOW! E’ proprio come la ricordavo… acqua limpida come un cristallo, miriadi di pesciolini in acqua bassa, un paesino colorato e gente (i siciliani) che non puoi non amare…
Prima tappa: la granita di Felice! Non vuoto neanche le valigie, mi ci vuole subito di riassaporare una granita di gelso e sentire sulla pelle il profumo dell’isola.
Con la granita in mano si siedo davanti a quel mare e finalmente entro in modalità “vacanza”.
Ustica è un’isola vulcanica che ha avuto origine un milione di anni fa per la risalita di magmi profondi da una frattura distensiva del Basso Tirreno. Quello che si vede all’esterno è solo la vetta di una profonda montagna subacquea che si erge solitaria in un mare limpidissimo e ricco di plancton e nutrienti che attirano i pesci pelagici e nutrono i bentonici.
Non ci sono spiagge di sabbia, ma molte calette a cui si accede grazie a scenografici sentieri scavati in mezzo alle rocce. Non sempre i sentieri sono immediatamente visibili ma quando li scopri e ti portano al mare l’emozione è ancora più grande.
Le insenature consentono privacy ed intimità ed anche in piena estate si può trovare uno scoglio “privato” su cui fare la sirenetta, leggere un buon libro o… beh lascio le alternative alla vostra immaginazione!
Tra una… ehmmm… pagina di libro (o…) e l’altra non potete assolutamente mancare di snorkelare tra gli scogli affioranti. Detto tra noi, l’acqua è talmente limpida che vedrete pesci ed organismi marini anche dalla superficie all’asciutto, ma volete mettere il piacere dell’acqua rinfrescante e di nuotare proprio dentro un acquario.
Ovviamente io ho messo la testa in acqua già il primo pomeriggio, subito dopo la granita di cui sopra (impossibile resistere… ad entrambe).
Il cielo aveva già assunto i colori caldi e dorati tipici del tramonto ed in terra come in mare, quel periodo che intercorre tra il giorno e la notte è sempre il più calmo e rilassante. Preparo maschera e pinne ed entro in acqua. Caspita, è caldissima! In superficie ci sono 27/28 gradi… temperature tropicali direi.
Mi lascio incantare da anemoni di mare, attinie e… nuvole di castagnole con le loro livree azzurro fluo e nere… Mi lascio avvolgere da loro… chi se ne frega, potrei anche stare qui per sempre!
Vengo distratta da una bavosa. E’ su una roccia, a meno di 50 centimetri di profondità, serenamente adagiata su un prato di alghe. Mi fermo davanti a lei cercando di non spaventarla. Mi guarda con quegli occhi grandi e la faccia simpatica. Dopo diversi minuti, mi rendo conto che forse sono un po’ indiscreta e la lascio sola.
Proseguo la mia passeggiata in acqua leggermente più profonde. Ci sono buchi e grotte tra gli scogli e noto granchi e gamberi che cominciano e venire fuori per la ricerca notturna di cibo. Ci sono piccoli saraghi e gruppi di salpe che mi sfilano accanto senza nessun timore. La costante è certamente questa totale assenza di paura dei pesci dovuta sicuramente all’area marina protetta ed al rispetto che viene dato loro.
Beh è tardi, ormai il sole si è tuffato in mare ed è ora di uscire anche per me… mi aspetta un ottimo aperitivo a base di prosecco! Ma soprattutto devo incontrare i miei amici di Mister Jump diving per organizzare le immersioni dei giorni successivi…
E così davanti ad un ottimo prosecco arrivato direttamente (e con nostra grande gioia) dalla Tenuta San Giorgio e ad un ottimo pesce spada impanato (cucinato dal grande Ale) mi faccio raccontare il programma diving del giorno dopo e comincio a sognare.
Ci si incontra alle 8,30 al porto e poi partenza in gommone per la prima delle due immersioni mattutine. Il sito in cui farò il mio check-dive è “La Pastizza”. L’acqua è blu che più blu non si può… un mare di castagnole mi avvolge in discesa fino a -10 metri. Ci sono “cerniotte” di varie taglie che sbirciano indisturbate questi nuovi amici-pesci, un banco di triglie fa la sua comparsa per spostarsi subito un po’ più in là. Mi colpisce uno splendido esemplare del nudibranco Discodoris atromaculata, meglio noto come vacchetta di mare, mi soffermo un po’ a guardarne il ciuffetto branchiale e i bei rinofori puntuti. Ale mi guarda e mi fa un cenno… come sempre sono rimasta indietro! Che ci posso fare se mi affascina qualunque creatura marina! Un paio di colpi di pinna più veloci e sono di nuovo in mezzo al gruppo. Entriamo nella prima grotta. Bellissimi giochi di luce, colori, gamberetti e paguri ci aspettano… Che spettacolo! Entriamo nella seconda grotta dove una bolla d’acqua ci consente di togliere l’erogatore e condividere le sensazioni…
La seconda immersione è prevista per le 11,30 e tra l’una e l’altra ci si rilassa con bagni dal gommone, dell’ottima frutta fresca e biscotti. Insieme a tutto il gruppo di amici, mi sento un po’ viziata dallo staff del diving ma anche da questo incredibile mare.
Il pomeriggio è dedicato all’esplorazione dell’isola. Il paesaggio è affascinante. Ci sono campi coltivati con gli ortaggi più vari. La terra di Ustica è grassa e nera. Nei muretti a secco e tra le rocce crescono numerose piante di cappero adornate dai loro bei fiori bianco-rosa. Sopra le scogliere ci sono centinaia di agli selvatici, ormai sfioriti, si ergono fieri verso il sole. Penso che in primavera questa isola debba dare veramente il meglio di sé con tutte le sue fioriture ed i suoi profumi e mi dico che ci devo tornare per forza in quel periodo. Quando probabilmente il mare si infrangerà sugli scogli lasciando l’aria carica di essenze che si mischieranno con quelle dei fiori selvatici… mamma mia! Sto già assaporandone la bellezza col pensiero… devo assolutamente tornare in maggio!
Mi gusto un tramonto infuocato dal gommone, non potevo perdermi la notturna di questa sera. Il briefing di Marco è promettente. Racconta di crostacei, nudibranchi, lepri di mare… mmmm, sarà tutto vero? Mi chiedo. Ogni istruttore ha la tendenza ad esagerare, soprattutto a causa dell’amore per il “SUO” mare.
Aspettiamo che faccia veramente notte e scendiamo in acqua. Il tuffo di schiena dal gommone è morbido e piacevole: che bello essere di nuovo in acqua! Il fondale è molto colorato già a pochi metri di profondità. Spugne, concrezioni, spirografi, Parazoanthus… meravigliosi, ma ancora di più lo sono gamberetti, granchi e… sgrano gli occhi quando Marco mi chiama per mostrarmi la prima di una serie di esemplari di Aplysia. Sono concatenate l’una all’altra per trasferire i prodotti sessuali dall’una all’altra in un rituale orgiastico che serve a far proliferare la specie. Sorrido felice… eh si io sorrido, parlo, faccio un po’ di tutto sott’acqua, ormai sono un pesce perfettamente acclimatato all’ambiente… ahahahah! Mi lascio incantare da tutto ciò che vedo, meno male che il mio compagno e la mia bravissima guida mi richiamano all’ordine. Saluto le mie amiche creaturine, è ora di riemergere!
Il giorno dopo mi aspettano comunque due immersioni fantastiche, lo scoglio del medico e la secca della Colombara. Non vedo l’ora!
Il famoso Scoglio del Medico, FINALMENTE! Acque limpidissime celano uno dei più ricchi e variegati fondali in grado di offrire sia una straordinaria presenza di pesce sia un ambiente incredibilmente frastagliato dove una serie di passaggi mozzafiato ci conducono ad un canyon che dalla superficie sprofonda verticalmente sino a -30 metri. I giochi di luce sono indimenticabili ma lo sono ancora di più i banchi di barracuda, le ricciole giganti, le decine di cernie… mah che dirvi, io non credevo ai miei occhi e forse voi crederete alle mie parole!!
La seconda immersione è sulla secca della Colombara, un luogo veramente magico… per la quantità di pesce pelagico e per la bellezza del fondale coloratissimo.
Al rientro mi concedo, insieme agli amici, un bel pranzetto a base di pomodorini e tonno usticese con vista mare e vino bianco… ma cosa si può volere di più dalla vita?
Dopo un altro pomeriggio passato ad esplorare l’isola, aspettiamo che il sole tramonti davanti ad un calice di prosecco, proprio sotto il faro…
Giuro che non abbiamo bevuto altro e quindi il giorno dopo altre fantastiche immersioni.
Blub, blub, blub… Oltre alle nostre bolle c’è un immenso silenzio. Ci troviamo nella Grotta dei Gamberi. Il luogo è quasi mistico! Un’ampia grotta si apre su un fondale di sabbia; lame di luce fendono gli occhi creando caleidoscopi di colori che si scontrano con le livree dei gamberi colorati… decine, centinaia di gamberi colorati che camminano sulla roccia… Impossibile non rimanere affascinati e ringraziare Madre Natura di aver creato tanta bellezza!
Beh mi fermo qui… il resto vi consiglio di scoprirlo da soli. Che abbiate a disposizione solo qualche giorno o un periodo più lungo, sono certa che Ustica saprà incantarvi.
Coloro che fossero interessati ad avere maggiori informazioni e assistenza per prenotare una vacanza ad Ustica ed organizzare immersioni, snorkeling ed escursioni possono contattare Mister Jump Diving Ustica.
Testo: Donatella Moica
Foto: Alfio Scuderi