Autore testo: Ethan Brodsky
Autori foto: Jurgen Doreleijers e Isaac Gomez.
Traduzione: Marco Daturi
Il ‘Four Lakes SCUBA Club’ è un’organizzazione non-profit che promuove la subacquea nell’area di Madison. Fondata nel 1980 organizza molti viaggi in zona e più lontano. One delle tradizionali immersioni annuali è sotto il ghiaccio.
Per la prima volta, non sembrava possibile fare un’immersione nel ghiaccio questo inverno. Era caldo e quando le temperature scendevano per qualche giorno e si stava formando il ghiaccio, tornava il caldo. Ma versdo la fine di Gennaio venne il gelo e restò per qualche giorno, e capimmo che avremmo avuto del buon ghiaccio quest’anno. Sfortunatamente per gli abitanti della zona ne ebbero sin troppo. Il ghiaccio era così spesso che non riuscivano a tagliarlo in un solo blocco. La prima immersione venne cancellata ma fortunatamente il ‘Four Lakes Club’ ne programmò una per la settimana dopo.
Abbiamo scelto di immergerci sul ‘pontone’, una vecchia barca immersa parecchie decine di metri di fronte al UW-Madison Memorial Union. In estate, la barca può essere facilmente ritrovata grazie ad una boa arancione legata ad essa, inoltre avevamo le coordinate GPS per decidere dove tagliare il ghiaccio. Sabato mattina presto, due ragazzi andarono a cercare il posto. Mentre camminavano cercavano il luogo esatto col GPS, uno guardava sotto il ghiaccio per cercare la boa che stava un paio di metri sotto.
Quando il posto fu individuato tirammo fuori tutta l’attrezzatura. Un quad con un rimorchio ci fu molto utile per trasportare tutto. I tubi neri sul quad sono galleggianti richiesti dalle norme di sicurezza della Contea di Dane per poter guidare il quad sul lago. Io arrivai alle 9.15 e parecchie cose erano già state fatte. Le rocce vicine alla riva erano coperte di ghiaccio e molto scivolose, parecchia gente è caduta mentre portava l’attrezzatura.
Abbiamo sovraccaricato il rimorchio di alcune pale che ci sarebbero servite per togliere la neve sul ghiaccio. Dei copertoni o un rimorchio con gli sci ci sarebbe stato molto utile qui. Dovevamo correre dietro al quad ma in alcuni punti il ghiaccio era così pulito dal vento che potevamo aggrapparci e farci tirare dal rimorchio. Non posso immaginare quanto mi sarei divertito se sul lago avessi avuto il quad, dei pattini da ghiaccio e una corda.
Ci vollero parecchie ore per trasportare tutta l’attrezzatura, creare un’area campeggio e prepararci per l’immersione. Alla fine avevamo una tenda riscaldata con un pavimento isolato e un’area di telo e compensato per mettere l’attrezzatura e mantenerla asciutta (l’anno prima ho avuto una brutta esperienza con una borsa appoggiata sul ghiaccio contenente il mio sottomuta bagnato). Avevamo anche una griglia per cucinare e del cidro di mela caldo da bere dopo l’immersione. Dalla riva alla nostra tenda sembrava così lontano e isolato, come un avamposto artico. Ma anche col freddo e il vento gelido era il posto più confortevole per un’immersione sul ghiaccio che ho mai provato.
Tagliare il ghiaccio è stata un’esperienza. Con circa 60 cm di ghiaccio, ci sono voluti due passaggi con la motosega. E una volta che il buco fu aperto l’acqua cominciò a fuoriuscire, riempiendo tutto il triangolo prima di aver finito. Qualche taglio veloce di Ken verso la fine assicurò che il buco fosse sufficientemente grande per immergersi.
Isaac (sinistra) e Ethan (destra), vestiti e pronti per entrare.
I sub vicino alla superficie.
Ethan sotto il ghiaccio.
Brian sotto il ghiaccio.
I ringraziamenti per l’organizzazione vanno al presidente Ken Jungenberg del club "Four Lakes SCUBA" che ha procurato il quad, costruito la stazione galleggiante, approvato la spedizione, portato la tenda e tutto il resto. Le congratulazioni vanno a lui per aver organizzato l’immersione sul ghiaccio della Four Lakes più riuscita.
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