Vi è mai capitato di inciampare su di un gradino senza
spiegarvi il perchè? Vi è mai successo di raggiungere risultati insperati? Vi
siete mai sentiti un giorno introversi e un altro estroversi senza capirne i
motivi?
Tutto questo ha una spiegazione scientifica: gli esseri umani hanno un
proprio ciclo biologico che in certi momenti è in fase positiva e in altri in
fase negativa, questo determina il migliore o peggiore rendimento rispetto alla
nostra personale media.
Ma questo non è uguale per tutti. La vita di ognuno di noi è guidata da fattori
interni (cicli biologici)
e fattori esterni. Le persone sono differenti e la loro differenza si può
identificare anche in base al grado di influenza che i fattori esterni hanno sul
nostro star bene. C’è chi è molto influenzato da quello che accade attorno, in
questo caso una guida sui propri ritmi naturali avrebbe un’influenza importante,
ma non decisiva. Al contrario, per chi è poco influenzato dai fattori esterni,
seguire correttamente i propri ritmi naturali può apportare maggior benessere.
Gli scienziati hanno lavorato per più di un secolo su
questo tema e oggi si è in grado di determinare e comprendere i tre cicli
principali che guidano la nostra vita:
ciclo fisico,
ciclo emotivo e il
ciclo intellettivo.
Nel mondo della subacquea, la conoscenza dei propri ritmi naturali è di
particolare rilevanza, vista l’attenzione che si deve prestare ai preparativi e
alla conduzione dell’immersione che ci porta in un ambiente innaturale per
l’uomo.
I
ritmi naturali e l’immersione ricreativa
Quando ci troviamo ad organizzare un’immersione di tipo ricreativo (diciamo fino
ai 40 mt), i fattori più rilevanti sono rappresentati dallo stato fisico e
quello emotivo.
Fisicamente è preferibile essere in fase positiva del ciclo biologico, ma non mi
allarmerei dovendo scendere in un momento di fase negativa, cercherei solo di
moderare gli sforzi evitando azioni di impulso, soprattutto se non programmate.
Eviterei senza dubbio i giorni critici che sono 3 su 23 del ciclo fisico. Nei
giorni critici il coordinamento tra comando (impulso cerebrale) e azione
(movimento del muscolo) risulta intorpidito. E’ verificato che il maggior numero
di incidenti accadono in giorni critici. Di fronte ad un giorno critico, se non
si può evitare l’immersione, cerchiamo di stare molto più attenti dell’abituale
e anticipiamo tutte le mosse cercando di tenerci lontani dai rischi.
L’aspetto emotivo è ancora più importante. E’ risaputo che le reazioni, in caso
di dipendenza dall’aria delle bombole, possono essere meno consuetudinarie
rispetto all’attività sopra la superficie. Di fronte ad un problema (es.
malfunzionamento dell’attrezzatura) una reazione non controllata potrebbe
mettere in pericolo anche la sicurezza del gruppo.
Durante un’immersione, suggerisco di evitare i gironi critici del ciclo emotivo
che sono 2 su 28. In caso di discesa necessaria, rendete edotto il resto del
gruppo sul vostro status emotivo e fatevi accompagnare da due persone.
I periodi di fase positiva emotiva sono i più indicato per immergersi, ma non
per tutti. Se siamo a conoscenza di un nostro stato di ipertensione, evitiamo
assolutamente i gironi definite TOP POSITIVO, PRE TOP e POST TOP. Mentre la fase
negativa richiede solo maggior attenzione al resto del gruppo.
I ritmi naturali e l’immersione sportiva
Tutto quanto detto per l’immersione ricreativa vale anche per quella sportiva,
con la richiesta di maggiore attenzione e di evitare i giorni critici.
L’aspetto intellettivo in questo caso diventa determinante. L’immersione
sportiva richiede una buona capacità di analisi e pianificazione. Queste
caratteristiche risultano molto rallentate nei giorni intellettivi critici che
sono 3 su 33. In questi gironi facciamoci aiutare, nella preparazione
dell’immersione, da chi sta meglio di noi, anche se ha meno esperienza.
Condivisione dello status biologico
Conoscere i propri ritmi naturali (status biologico) prima di un’immersione è
importante. Sapere come agire nei differenti casi è fondamentale, ma ancora più
rilevante per le immersioni risulta essere la condivisione dello status
biologico con il gruppo.
Il responsabile dell’immersione dovrebbe aver cura di informarsi dei ritmi di
ognuno dei partecipanti e comunicarlo al gruppo.
Sapere che un subacqueo del gruppo sta passando un giorno critico, permette di
aiutarlo e prevenire incidenti per lui e per il team d’immersione.
Spero che queste righe possano essere d’aiuto per vivere meglio il mondo
sottomarino.
Volevo ringraziare il Dott. Gianluca Orifici, responsabile dell’equipe di
ricerca sui ritmi naturali di
Yooblo.com per le delucidazioni fornitemi in materia e suggerire a tutti gli
appassionati di subacquea come me, di verificare i propri ritmi naturali prima
di qualsiasi immersione. Personalmente sono iscritto alla community sui ritmi
naturali www.yooblo.com dove
sto invitando i miei abituali compagni di immersione. Qui posso avere
velocemente un’analisi e spiegazione contestuale dei miei ritmi naturali e i
loro e sono sicuro della serietà scientifica dell’equipe che ho avuto modo di
conoscere personalmente.
Buona immersione,
Matteo Antonelli
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