Un anno fa non avrei mai immaginato di poter vivere un’esperienza come quella che ho vissuto di recente.
Essendo uno studente di biologia, le prospettive di trovare un lavoro nel mio settore in Italia erano scarse e pensavo a cosa avrei dovuto fare della mia vita dopo la laurea triennale, se continuare con la specialistica o mettermi a cercare un lavoro, non sapevo veramente cosa aspettarmi. Ma un giorno di gennaio la mia ragazza mi chiama e mi dice che sul sito dell’università c’è un annuncio riguardante un master post laurea in scienze marine organizzato alle Maldive dove l’università Bicocca di Milano ha un campus e un centro di ricerca. All’inizio non ho preso molto in considerazione la cosa, forse perché ero molto preso dalla preparazione della tesi e degli ultimi esami che mi rimanevano; il master sarebbe partito a fine aprile quindi c’era anche poco tempo per decidere. In seguito ho iniziato a documentarmi e a raccogliere opinioni da amici e conoscenti e mi sono convinto. Avevo già fatto un’esperienza all’estero di un anno al liceo, quindi il fatto di stare lontano da casa non mi spaventava affatto, ma qui c’era in gioco il mio futuro e la cosa si faceva seria. Leggo i dettagli sul sito , il Master è aperto a tutti e ci solo 25 posti disponibili, mi faccio coraggio e mando la mia candidatura. Due mesi dopo mi laureo e dopo una settimana escono le graduatorie, sono dentro!
Di lì a poco avrei dovuto salutare tutto e tutti per 6 mesi e prepararmi a partire. Durante il meeting pre-partenza spiegano che il master prevede due mesi di lezioni sull’isola locale di Magoodhoo gestite da professori provenienti da tutto il mondo, lezioni che avrebbero toccato molti argomenti diversi, dalla biologia tropicale alle materie umanistiche. Dopo di che ognuno di noi sarebbe stato mandato in un resort a lavorare per 3/4 mesi di tirocinio. Una settimana più tardi sono già sull’aereo. Arrivo all’aereoporto di Male e trovo gli altri ragazzi ad aspettarmi, abbiamo tutti la stessa espressione di chi non sa cosa aspettarsi. L’inizio non è stato dei migliori, ricordo bene che alla tristezza di aver lasciato famiglia, amici e ragazza si sono aggiunte le prime difficoltà, il telefono non funzionava più e rischiavo di rimanere senza internet per le settimane successive.
Il viaggio dalla capitale all’isola in barca è stato pieno di pensieri e la malinconia si faceva sentire; bisognava però farsi coraggio e stare su con il morale. I primi giorni sull’isola sono stati di puro relax, abbiamo dovuto aspettare qualche giorno per l’arrivo dei professori. A parte pochissime eccezioni ho trovato le lezioni sempre utili e appaganti è stato un privilegio poter seguire il lavoro di alcuni dei massimi esperti nei vari settori della biologia e con mia grande sorpresa anche le materie umanistiche si sono rivelate molto interessanti e suggestive. Il ricambio era molto veloce, i professori non si fermavano più di una settimana e questo mi ha permesso di conoscerne sempre di nuovi. Questi 2 mesi li ho passati letteralmente ad assorbire informazioni e a metabolizzare il distacco, ci sono comunque state molte occasioni di svago, come le partite di calcio con i locali e le sfide a biliardino che erano al centro delle nostre serata o addirittura i giochi da tavolo tutti da riscoprire, perché si sa su un’isola semideserta non si ha molto da fare e bisogna fare spazio all’inventiva. Ad una settimana dalla fine delle lezioni molti di noi non avevano ancora una meta precisa per il tirocinio, molti erano i dubbi e le tensioni all’interno del gruppo. Alla fine però tutti sono partiti per andare nei vari resorts, tutti tranne il sottoscritto…io infatti sono rimasto altre 2 settimane in più rispetto a tutti gli altri sull’isola locale, la mia ragazza mi è venuta trovare. Rimanere su un isola tropicale con la tua dolce metà per 10 giorni di relax completo penso che sia il sogno di chiunque, ci siamo dedicati alla fotografia subacquea, allo snorkeling alle passeggiate sulla spiaggia e a tante altre cose che mi hanno regalato una dose di felicità e serenità indescrivibile.
Passati quei 10 giorni meravigliosi l’ho accompagnata in aereoporto e salutata, era ora di iniziare la mia avventura nel resort. Sono stato mandato a Bandos, una piccola isola circolare a venti minuti dalla capitale. Il resort era chiaramente molto bello e il reef intorno uno dei migliori dell’atollo. Ho iniziato lavorando al diving center con un team formato unicamente da maldiviani in cui inizialmente non è stato facile inserirmi, i maldiviani sono molto timidi e riservati. Ma questa loro natura ho scoperto in seguito essere solo apparente, i colleghi si sono presto trasformati in amici e compagni ed io ho potuto imparare moltissimo dalla loro esperienza e accrescermi come subaccqueo. Dopo qualche tempo ho anche conosciuto i ragazzi che organizzavano le escursioni giornaliere e mi sono unito a loro per assisterli sia come guida durante gli snorkeling trips sia come biologo che i turisti potevano consultare per dubbi e domande. Anche con questo gruppo mi sono trovato molto bene e mi ha permesso di farmi conoscere dai turisti e in generale all’interno del resort come il Biologo ufficiale dell’isola, oltre a darmi la possibilità di vedere e fotografare sempre nuovi reef. Visto il successo riscosso dopo poco tempo il capo ha deciso di investire su di me chiedendomi di fare qualche presentazione la sera per i turisti su argomenti da me scelti. <La prima era sui pesci del reef, dove inizialmente erano presenti solo 6 persone ma a fine serata il bar era talmente affollato che la gente si appostava fuori per sentire, potevo ritenermi quindi molto soddisfatto. A questa sono seguite molte altre presentazioni sempre di grande successo. Dopo aver ottenuto un certo equilibrio e un ritmo lavorativo preciso mi è sembrato tutto notevolmente più facile, mi sono potuto dedicare con tranquillità anche al mio hoppy: la fotografia naturalistica; ho potuto migliorarmi come fotografo e non perdevo occasione per portare la mia piccola compatta con me durante le immersioni o le escursioni. Occasionalmente prestavo le mie foto al resort per promuovere le varie attività Inoltre lavorare al diving mi dava parecchi vantaggio, come la possibilità di fare i corsi a prezzi stracciati, quindi perché non approfittare?! Prendo il brevetto advanced che mi permette di visitare il magnifico relitto della Vicotry e subito dopo la specialità nitrox. La situazione andava alla grande, il mio lavoro mi piaceva e cominciavo ad avere una certa popolarità con clienti e colleghi! Decisi quindi che era il momento di fare un passo avanti, qualcosa che avrebbe avuto un certo peso per la mia carriera da biologo. Il progetto lo covavo già da un po’ di tempo, ricostruire parte del reef (Coral farming) che era andata distrutto a cause dei continui lavori di ristrutturazione del resort.
Il processo è semplice: si raccolgono frammenti di coralli rotti ma ancora vivi, li si attacca ad un Frame di metallo solitamente a tela di ragno tramite corde o colle biodegradabili e si posiziona il tutto in punti in cui il reef non esiste più. Il corallo è un animale coloniale che ha bisogno di alcune condizioni favorevoli per poter crescere ma se queste ci sono non impiega molto a crescere. La parte difficile era avere l’approvazione dei managers, si trattava di un progetto importante e con dei costi notevoli ma che avrebbe portato altrettanti vantaggi al resort. Ci sono volute alcune settimane e molti tentativi ma alla fine è arrivato l’ok dai piani alti, mi sono subito messo in contatto con un’altra biologa di un’isola vicina che aveva già esperienza nel campo del coral farming. Insieme abbiamo concordato i punti migliori dove inserire le strutture e siamo partiti, purtroppo sarei dovuto tornare da lì a breve in Italia dato che il mio visto scadeva e quindi ho potuto seguire il progetto solo per poco. Ora che sono rientrato nel mio paese spero vivamente di poter continuare la mia carriera si sub e quella di biologo, di tutto il lavoro fatto la parte che mi ha regalato più soddisfazioni è stata quella a contatto con le persone, ho capito di voler lavorare nel campo della divulgazione scientifica. Nonostante le non poche difficoltà incontrate, questa esperienza è stata utile e mi ha formato moltissimo a livello professionale e umano e a conti fatti la consiglierei vivamente a tutti; paure e dubbi sono parte del processo di crescita, ma bisogna viverle con serenità.
n’occasione unica in grado di tirare fuori il meglio di me come biologo e dove un appassionato di fotografia e di immersioni può godere a pieno di quel meraviglioso paese che sono le Maldive.