Questa volta prendiamo in considerazione un argomento che di solito mette in agitazione soprattutto i principianti: l’entrata in acqua negativa (negative entry).
Può capitare in presenza di una corrente molto forte che si debba scendere a precipizio per non mancare il cappello della secca, raggiunto il quale ci disporremo al riparo. Oppure se siamo in presenza di mare mosso in superficie, che sconsiglia il solito cazzeggio prolungato (di cui tutti siamo specialisti, ammettiamolo). Bisogna scendere veloci, realmente veloci, appena si colpisce la superficie dell’acqua. Niente controllo in superficie, non c’è tempo.
Ci vuole un certo grado di confidenza con l’acqua e con la propria attrezzatura, che di solito si acquisisce con l’esperienza. Insomma, normalmente non è cosa da principiante assoluto. Ma questo avrebbero dovuto dirvelo prima di prenotare una crociera alle Maldive… Veniamo a 5 consigli che vi aiuteranno a fare una buona entrata negativa.
-
Contenuti dell'articolo nascondi
Calibrare la pesata.
Non è possibile controllare la pesata in superficie e eventualmente chiedere alla barca un chilo in più, da infilare in tasca all’ultimo momento. Devi conoscere alla perfezione la tua pesata, nel dubbio aggiungi un chilo prima della partenza, per essere sicuro di affondare (ma non esagerare).
-
Pronto a saltare.
Il controllo che la bombola sia aperta, la cintura dei piombi ben indossata, tutta l’attrezzatura funzionante e regolata a dovere lo abbiamo fatto in barca, aspettiamo il segnale per tuffarci. Come? Dipende dalle caratteristiche della barca, sia il passo del gigante che la caduta all’indietro possono andare bene per un’entrata negativa. L’importante è avere il GAV completamente sgonfio, la maschera (già spannata) sul viso, l’erogatore in bocca, e una mano che tiene in posizione entrambi per non perderli durante il tuffo.
-
Quando si arriva in acqua.
Nel momento in cui si tocca la superficie dell’acqua svuota completamente i polmoni, e mettiti in posizione verticale con le braccia distese, per affondare bene. Comincia a scendere, a testa in giù (così puoi pinneggiare verso il basso) o anche a testa in su se preferisci, per compensare meglio, ma allora devi avere un assetto leggermente negativo (non esageriamo mai col piombo). Dopo i primissimi metri di discesa puoi ricominciare a respirare…
-
Compensa subito e spesso.
Quasi mai possiamo contare su una cima di discesa, in caso di entrata negativa, quindi diventa importante compensare subito e appena si sente una condizione di leggero aumento della pressione sul timpano, anche se scendiamo nel blu e abbiamo come solo riferimento la lettura della profondità sul computer.
-
E il buddy… Ah, già.
Abbiamo saltato la consueta riunione col nostro compagno in superficie, la facciamo a 5 o 6 m di profondità, stabilendo galleggiamento neutro, o dove ci avrà consigliato il divemaster durante il briefing. Per esempio a ridosso del cappello della secca. Ah, come è importante ascoltare il briefing e ricordarlo… Appena si è tranquilli, un’occhiata, un controllo veloce (OK? OK!) e si riprende la discesa in coppia.
Puoi partire tranquillo… assicurati solo di essere in grado di interrompere la discesa, nel caso per esempio che tu non riesca proprio a compensare. Meglio un’immersione abortita che un timpano sfondato!