È un eterno dilemma che torna al momento di scegliere una vacanza: crociera o resort? Molti subacquei esperti dichiarano di preferire la crociera, che consente di esplorare un’area vasta, più vasta di quella che barche anche veloci possono raggiungere con uscite giornaliere dal resort, e portandosi dietro durante gli spostamenti la comodità della propria cabina, che ormai in molte barche eguaglia come comfort un hotel 5 stelle!
E dall’altra parte rimangono i sostenitori del resort, del relax sulla spiaggia tra un’immersione e l’altra, delle gite a terra per conoscere meglio una zona.
Sovente, specialmente nel sub alle prime armi, c’è la convinzione che la crociera sia qualcosa di esclusivo, riservato agli esperti. Non è esatto, almeno non sempre. Vediamo di rispondere a 5 FAQ (frequently asked questions) e contemporaneamente di demolire qualche mito.
Sono un principiante, la crociera è solo per i superesperti? NO!
OK, certe rotte richiedono un minimo di immersioni registrate, di solito 50 o 60, ma in generale molti itinerari sono aperti a tutti, e vi offrono la possibilità di ampliare notevolmente la vostra esperienza in poco tempo, facendo immersioni, quello che vi piace, una dietro l’altra. Chi altro vi da la possibilità di fare 25 immersioni e più in 7 giorni? Ho visto dei principianti trasformarsi letteralmente durante una crociera, guadagnare confidenza, ridurre i consumi.
Diventerei pazzo confinato su una barca per una settimana con un mucchio di sconosciuti? NO!
Considerate che chi si imbarca per una crociera lo fa per il vostro stesso motivo: fare immersioni. L’immersione diventa il principale motivo di conversazione, e dopo una settimana di solito tutti si lasciano da amici. L’immersione è una grande livella, sott’acqua politici, dottori, operai, spazzini, sono tutti uguali. Il rompipalle a volte non manca, ma di solito è individuato e isolato dal resto del gruppo.
Soffro di mal di mare, stare per 7 giorni in barca, sarebbe un incubo? NO!
Oggi ci sono molte soluzioni al mal di mare, tra medicine, polsini, che rendono possibile a tutti la vita a bordo. E ci sono rotte in acque di solito calme. Insomma, vale la pena tentare, anche per combattere le vostre paure e magati scoprire che il mal di mare si può vincere.
Mi piace immergermi, ma devo per forza farlo per 4 o 5 volte al giorno? NO!
Molte barche offrono fino a 4-5 immersioni al giorno, compresa di solito una notturna, ma nessuno vi obbliga a farle tutte. L’immersione è volontaria. Chi vuole fare ad esempio le due immersioni del mattino e poi godersi il relax su un sundeck in alto mare, è libero di farlo. Chi vuole (e molti lo fanno) può saltare la notturna e prendere un aperitivo al tramonto.
In barca tutto il giorno mi annoierei? NO!
Questa è un’affermazione folle, esaminiamo la situazione: chi non vorrebbe essere su una barca da sogno, nei più bei mari del mondo, tra immersioni e, per i non sub, snorkeling, visite a spiagge deserte, barbecue sulle isole, kayak o altri sport, cocktail al tramonto. Ce n’è per tutti, anche se non siete sub ma accompagnate il vostro compagno.
E voi preferite la crociera o il resort?
Tutto vero però il “polsino” contro in mal di mare lo cancellerei dall’articolo . Siamo nel 21mo secolo e queste pratiche vudù le lasciamo ai posteri 🙂
a me i polsini antinausea (seabands) sono serviti!
ho fatto una settimana di crociera alle Maldive: è vero che il mare è stato quasi sempre buono, ma nelle 2 mezze giornate in cui abbiamo attraversato le pass o nelle zone un po’ più mosse io stavo benissimo, mentre qualcuno che normalmente non ha mal di mare era più in difficoltà.
io sono famosa per stare sempre male, anche sul gommone da Alassio alla Gallinara, quindi – ammesso che i principi che stanno alla base dell’agopuntura e della digitopressione siano considerabili pratiche “Vudù” …- penso che utilizzarli possa essere una buona idea.
Considerato anche che i farmaci danno sonnolenza e rallentano i riflessi e non sono proprio indicatissimi se si devono fare immersioni.