Autore: Cristina
Freghieri –
http://www.cristinafreghieri.it/
Si immerge in ogni momento libero nelle acque del lago di Garda con la
semplicità di chi torna a casa. Conosce luoghi rari e ricchi di fascino dalla
superficie sino agli abissi. Le coste e le isole del lago, per lei, non hanno
segreti. Il sorriso accattivante regala serenità e fiducia a chi cerca
l’istruttrice per imparare ad immergersi o crescere nel percorso tecnico sino a
raggiungere i sistemi più aggiornati come il rebreather.
Nata a Castiglione delle Stiviere a circa
quindici chilometri dal lago di Garda, Nicla Capatti, inizia l’avventura
sommersa nel 1992. Da neofita percorre senza rendersene conto la strada che la
porta alla tecnica di cui si innamora, e poi, al primo ruolo di istruttrice.
Sono gli anni in cui l’ambiente sommerso specie delle acque fredde e scure, è
poco frequentate dalle donne. Per Nicla le difficoltà sono tante, poco denaro e
poche possibilità di inserimento in una dimensione allora ancora solo maschile.
Ma lei è tenace, non demorde.
Affronta l’ambiente prettamente maschile con determinazione ed eleganza.
Seguendo la sua passione per il sommerso obbliga i veterani della subacquea a
considerarla una di loro. I primi corsi li paga barattando le lezioni con ore di
lavoro in un negozio di cui il proprietario è un istruttore subacqueo. I
problemi diventano incentivi per proseguire e dimostrare che la subacquea a
tutti i livelli è anche donna. Impara velocemente i tanti aspetti
dell’immersione in acque ostili .
Nel 1998 si licenzia dal posto di lavoro “ sicuro”, per avere più tempo da
dedicare all’acqua. E’ una scelta di vita molto importante. Nell’anno 2000 di
diventare istruttore NAUI.
Sono gli anni in cui la subacquea tecnica bussa alle porte del mondo ricreativo,
stravolgendo i. cinquant’anni di storia in cui l’aria era la miscela con cui
anche i grandi corallari affrontavano gli abissi e i lunghi tempi di immersione.
Ma l’era sta cambiando e l’uso delle miscele apre nuove porte culturali. Nicla è
tra i pionieri che scelgono questa strada. Ora il desiderio di scoprire cosa si
nasconde sotto l’abisso del lago di Garda, per lei è una scelta ovvia.
Con gli amici immergersi è bello, ma non tutti sono disponibili all’utilizzo
della tecnica. Così Nicla prosegue da sola nella performance che la condurrà a
diventare istruttrice tecnica NAUI e PSS nel 2003, nel 2004 Trainer Instructor
con Pss e nel 2006 Istruttore trimix normossico con TDI.
Nel 2007 approda al ruolo di istruttrice Trimix ipossico TDI. E’ un bel
traguardo e decide di fermarsi qui. Nello stesso anno partecipa ad un evento
subacqueo a Cavalaire in Francia; il Festival Tech, dove si svolgono immersioni
esclusivamente tecniche e profonde sui relitti, di rara bellezza. Lo scenario
subacqueo è riservato solo a subacquei esperti; circuiti aperti da una parte e
rebreather dall’altra, nessuna donna tranne lei per le immersioni fino a -100 mt.
Qui il destino l’aspetta per un appuntamento importante: sulla barca di
immersioni conosce un appassionato di immersioni tecniche come lei, che utilizza
il rebreather. E’ Erwann Merlet, che la incita alla scelta del rebreather. Per
Nicla è un altro giro di boa. Nel 2008 inizia ad immergersi con questo sistema
silenzioso, affiancata da Erwann che nel 2010 diventa suo marito.
Ora gli abissi sono a portata di “pinna” , ma non solo, con il rebreather tutto
cambia. Immersioni con meno freddo e decompressioni migliori. Certo nulla da
sottovalutare come sempre, ma per lei rimettersi in gioco è stimolante e con
Erwann scopre altre meraviglie nascoste nelle acque del Garda.
Nel 2009 si conferma Instructor Trainer per SDI-TDI , sono anni impegnativi in
cui si divide tra mare e lago, relitti e pareti indossando il rebreather,
intercalando la sua formazione personale con il ruolo di istruttrice, impegno,
che si fonde con la voglia di dimostrare quanto sia splendido il mondo del
silenzio e il piacere di vedere crescere con maturità gli allievi e le allieve
che si affidano a lei.
E’ così che nell’agosto del 2014 , nelle acque blu siciliane, Nicla Capatti
diventa istruttrice rebreather HammerHead TDI ed è in assoluto a livello
mondiale la prima donna che assume questo ruolo.
Nicla cosa ti ha spinto a lasciare il lavoro?
Quando ho deciso di lasciare il lavoro, un
posto fisso, volevo partire per le Maldive o il Mar Rosso. Ciò che desideravo di
più era vivere in un luogo di mare e immergermi sempre.
Era il 1998 ed ero già Dive Master e istruttrice di nuoto. Era il mio sogno nel
cassetto, e intravedevo uno spiraglio di arcobaleno. In quel periodo frequentavo
l’agriturismo dove tutt’ora collaboro. Amavo i cavalli e l’equitazione.
Avevo confidato ai proprietari dell’agriturismo in cui lavoravo i miei progetti,
con l’intento di dedicarmi alla subacquea e andarmene dall’Italia. Mi proposero
di gestire la loro piscina lasciandomi campo libero per fare scuola e corsi. Ci
ho pensato e valutato la proposta. Era un buon compromesso, avrei lavorato per
loro e per me contemporaneamente. Sono trascorsi quindici anni e sono ancora
contenta della mia scelta.
Mi sono tuffata negli impegni subacquei e nell’anno 2000 è nata SuperSubMania,
un’associazione sportiva, da me capitanata che ha visto crescere il numero degli
appassionati per le immersioni.
Il lago di Garda era ed è la nostra palestra. Ogni giorno libero, ogni
domenica,si incastra un’immersione con la scusa di scoprire nuovi punti di
immersione da esplorare. Non me ne sono accorta, ma ad un certo punto per me la
subacquea non è stata più solo un Hobby, ma è diventata la mia vita, il motivo
per stare con i miei amici, organizzare le feste, i viaggi e trascorrere tante
serate di festa con un comune denominatore: La passione del sommerso.
Cosa ti ha spinto ad intraprendere la strada della subacquea ?
Ero attratta da tutto ciò che mi staccava dalla terra, dai pattini ai cavalli e
altre cose. Sott’acqua ho scoperto la pace, unico momento in cui la mente non
pensa. Rammento che circa ventidue anni fa, con un’amica con cui dividevo tanti
tuffi, mi immergevo nelle acque del lago senza scarpette ne guanti, indossando
una umida da cinque millimetri. Il lago è freddo ma non ho alcun ricordo di
questo , solo la felicità!
E’ stato gratificante scoprire di stare bene sott’acqua con me stessa. E’ la
parte sensoriale di noi che si esprime con la vigile presenza della razionalità
che sa cosa fare sempre, anche di fronte ai problemi improvvisi.
Lago o mare, cosa ami davvero?
E’ l’acqua comunque indipendentemente dal mare o dal lago, ad attrarmi. Sono
stregata dalla meravigliosa natura che si trova in ogni liquido, dalla bellezza
perfetta di ogni ambiente sommerso. Amo il lago per la sua immobilità, la calma
che suscita come se tutto fosse rimasto bloccato in un’altra epoca. Lo associo
ad un pianeta lunare sconosciuto, tutto da esplorare. Il mare, invece lo adoro
per la sua maestosità, i colori, la vita, il movimento, ogni immersione è a sé
stante e unica.
Perché hai scelto il rebreather?
E’ lo stesso motivo del perché ho scelto la dimensione sommersa, e poi il
rebreather è un sistema per evolversi, imparare, vivere la passione. Crescere ed
evolversi significa essere disponibili al cambiamento. E’ stato così che passo
dopo passo mi sono trovata pronta all’insegnamento prima con il circuito aperto
ed ora con il rebreather .
Come ogni nuova strada che si intraprende anche il rebreather richiede tenacia,
perseveranza e tanti sacrifici. Pazienza e umiltà, oltre alla passione.
Quando si lascia il circuito aperto per quello chiuso, anche dopo tanti anni di
esperienza è determinante accettare di ricominciare, capire, studiare e imparare
tutto un mondo nuovo. Così è stato anche per me quando mi sono avvicinata a
questo sistema silenzioso. Ho impiegato tanto tempo prima di rilassarmi con il
rebreather sulle spalle, ma la verità è che non mi fidavo di me della mia
inesperienza. Se volevo crescere insieme al rebreater dovevo cancellare tutto il
vissuto, e così mi sono buttata a capofitto sul sistema per conoscerlo e
gestirlo. Ed il mio reb oggi respira con me.
Il rebreather è un sistema di immersione adatto a tutti?
Il rebreather è un sistema di immersione adatto
a chi con pazienza e tanta voglia di imparare, dedica tempo e precisione alle
sue immersioni. Al subacqueo lascio la risposta con se stesso.
Professionalità ed esperienza costruita negli anni di duro lavoro per
crescere hanno permesso a Nicla Capatti di costruire un “territorio” per
trasmettere un dialogo di passione, di amore per l’acqua ma soprattutto di
rispetto verso il mondo liquido e se stessi.
Immersioni svolte in : Relitti visitati: |
Cristina Freghieri, autore dell’articolo.
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